fede

San Bonaventura e il pensiero di Benedetto XVI

Gelsomino Del Guercio Ansa - CARLO FERRARO / POOL
Pubblicato il 09-01-2023

Papa è stato in visita a Bagnoregio

Benedetto XVI è stato un profondo estimatore di un teologo, dottore serafico, “allievo” di San Francesco: vale a dire Bonaventura da Bagnoregio.

1955: IL PRIMO “INCONTRO”
E’ dal settembre del 1955 - quando lavorò alla sua tesi di abilitazione - che Benedetto XVI studia la figura del santo francescano. Fra Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, ha ricordato nel giorno dei funerali di Joseph Ratzinger, che il Papa “da giovane ha approfondito la teologia della storia di San Bonaventura, con una lettura nuova” (ofm.org).

“TERRA CHE PRODUCE GERMOGLI”
San Bonaventura sottolinea, secondo Ratzinger, “il carattere storico delle affermazioni scritturistiche”. Infatti, la vita della Chiesa è come “un seme che cresce nel tempo” (Conferenze sull’opera dei sei giorni della creazione). Similmente la Sacra Scrittura è vista come la terra che produce germogli (cfr. Gn 1,11) in modo molteplice in quanto produce nell’anima “un pullulare di vita” (Coll. XIV, 1).

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RATZINGER: LA SCRITTURA E’ COMPIUTA
“Da un punto di vista oggettivo, la Scrittura è certamente compiuta, ma il suo significato è da ricercarsi in uno sviluppo continuo che si snoda lungo tutta la storia e che non si è ancora concluso” (J. Ratzinger, “San Bonaventura”, p. 29).
“Noi siamo oggi in grado di spiegare molte cose - aggiunge Fra Massimo - che i Padri non erano ancora in grado di esprimere, poiché ciò che per loro si trovava ancora nell’oscurità del futuro per noi rappresenta un passato già accessibile”.

“LA RICCHEZZA DELLA PAROLA DI CRISTO”
Attraverso la sua ricerca su San Bonaventura da Bagnoregio, ricordava Marianne Schlosser, dell’Università di Vienna, intervenuta al Congresso internazionale e interdisciplinare su “Deus summe cognoscibilis”, a Roma, “il nome di Bonaventura si incontra non tanto di rado, soprattutto nel contesto dei temi rivelazione, tradizione o scienza teologica”.

“Per Bonaventura” – ricorda ancora Marianne Schlosser – secondo Benedetto XVI “Francesco era la prova che la ricchezza della parola di Cristo è inesauribile. L’unicità di Cristo garantisce la novità e il rinnovamento in ogni epoca della storia”.

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