fede

Niente Natività al Parlamento europeo

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Dov'è finito il Natale? Dopo le zucche di Halloween al posto dei crocefissi simbolicamente stigmatizzate dal segretario di Stato Tarcisio Bertone, scoppia la polemica per i biglietti d'auguri del Parlamento europeo senza Natività. A parte quello raffigurante un angelo, sulle sei versioni cartacee dei biglietti di auguri natalizi e sulle dieci in versione elettronica proposte dal Parlamento Europeo, non compare, nemmeno quest'anno, la natività, simbolo della festa cristiana. "Se è così, allora i burocrati e i parlamentari si presentino al lavoro il 25 dicembre", protesta Lorenzo Fontana, capogruppo della Lega Nord all'Europarlamento. "Nonostante il tentativo di cancellare il nome di Dio dalla storia, la sua luce continua a risplendere sull'umanità attraverso Cristo", ha ricordato Benedetto XVI ricevendo in udienza la delegazione del piccolo paese molisano di Pescopennataro che quest'anno ha donato al Papa l'abete natalizio di Piazza San Pietro.

Già lo scorso anno i biglietti natalizi del Parlamento Europeo avevano destato scalpore tra un gruppo di europarlamentari fra i quali Elisabetta Gardini e Iva Zanicchi (Pdl), Oreste Rossi (Lega Nord), Carlo Casini (Udc) e lo stesso Fontana che presentò un'interrogazione al presidente dell'assemblea Jerzy Buzek per chiedere che, negli anni a venire, i biglietti natalizi venissero prodotti anche con immagini «riconoscibilmente cristiane». Ma la richiesta non è stata accolta e l'edizione 2012 fa registrare alberi natalizi dalle forme stilizzate su sfondi psichedelici e immagini del Parlamento Europeo dai colori ritoccati. "Una grafica asettica, illuminata con flash di luci bianche e fredde che cancellano l'idea di calore del focolare di Natale", insorge chi denuncia il nuovo capitolo della "crociata anticristiana" di Strasburgo, stigmatizzando che non si faccia accenno neppure ad un augurio di “Buon Natale”.L'unica scritta è un neutro “2013”. E così la Lega attacca “il tentativo di scristianizzare l'Europa distruggendo ogni riferimento a quelle che sono le tradizioni, le basi, le radici del Vecchio Continente”.

Finiscono nel mirino "le forme moderniste e l'eccesso di stilizzazione tanto del Xmas Tree quanto delle immagini sui biglietti augurali". Alle reazioni negative per i biglietti augurali senza Natività si aggiungono quelle per l'albero futurista della Grand–Place accusato di essere tanto anticristiano da aver scatenato petizioni e forum "on line" per chiedere il ripristino del pino tradizionale.

Insomma sul Santo Natale delle istituzioni europee incombe la perdita di riferimenti religiosi. “E' veramente un peccato che Il motto «unità nella diversità» che l'Europa propugna – spiega Fontana – siano soltanto parole al vento, visto che, neppure in occasione di una Festività sentita e condivisa come quella natalizia, le istituzioni comunitarie sono state in grado di riflettere la sensibilità dei suoi cittadini, la cui stragrande maggioranza è di fede cristiana. Sembra quasi che questo motto voglia far apparire diversi quanti si sentono ancora legati ad un Natale con un significato profondamente religioso”. Da qui la sfida: “Se per i burocrati e gli europarlamentari atei il Natale rappresenta una ricorrenza che non ha particolari significati religiosi, queste persone farebbero meglio a presentarsi al lavoro la mattina del 25 dicembre".

E da Bruxelles e Strasburgo l'esempio passa alle nazioni dove anche quest'anno sono scattate puntuali le crociate laiciste contro il Natale, il presepe, l'albero, i canti natalizi e le immagini religiose tradizionali. In Francia, a sud di Parigi, si è arrivati a proibire Babbo Natale «per rispettare le diverse credenze e i valori della scuola laica». Uno spettacolo di marionette ha preso il posto di Santa Claus la cui tradizione nasce dalla venerazione per il vescovo San Nicola. A Caorso, vicino Piacenza è stato vietato nelle classi qualsiasi riferimento a temi religiosi nelle iniziative scolastiche per il Natale. In base alla disposizione di "qualsiasi cosa indichi un solo culto e non tenga presente tutte le religioni". Monsignor Adriano Vincenzi, delegato Cei in Confcooperative, insorge:«Si pensa che la rinuncia alla propria identità faciliti il dialogo, invece per dialogare è bene conservare la propria identità. Credo non tolga niente a nessuno mettiamo in evidenza la nostra storia e tradizione, la nostra fede».

Ogni volta che l'uomo ha voluto spegnere nel mondo la luce accesa con la nascita di Gesù, il risultato è stato un buio fatto di orrori, ha ammonito Benedetto XVI in occasione dell'accensione dell'albero di Natale in piazza San Pietro, accanto al Presepe allestito davanti alla Basilica vaticana. Nelle varie epoche, avverte il Pontefice teologo e pastore, "si è tentato di spegnere la luce di Dio, per accendere bagliori illusori e ingannevoli” e così “si sono aperte stagioni segnate da tragiche violenze sull'uomo”. Questo perché, "quando si cerca di cancellare il nome di Dio sulle pagine della storia, il risultato è che si tracciano righe storte, dove anche le parole più belle e nobili perdono il loro vero significato". E così "termini come libertà, bene comune, giustizia, privati del radicamento in Dio e nel suo amore, riemergono in balìa degli interessi umani, perdendo l'aggancio con le esigenze di verità e di civile responsabilità”. Ma nessuno è mai riuscito a sopprimere la storia di luce di amore iniziata duemila anni fa a Betlemme: “Questa luce altissima, di cui l'albero natalizio è segno e richiamo, non solo non ha subito alcun calo di tensione col passare dei secoli e dei millenni, ma continua a risplendere su di noi e a illuminare ogni uomo che viene al mondo, specialmente quando dobbiamo attraversare momenti di incertezza e difficoltà”. E' compito di ciascuno "attingere costantemente a questo patrimonio di fede e incrementarlo, per poter affrontare le nuove urgenze sociali e le odierne sfide culturali nel solco della consolidata e feconda fedeltà al cristianesimo”. (Vatican Insider)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA