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Le tradizioni popolari per la Festa della Nascita della Vergine Maria

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 12-09-2020

La tradizione francescana della “bambola” di Maria bambina; il “presepe” del Natale di Maria a Trapani

La Natività della Beata Vergine Maria è una festa liturgica della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa che ricorda la nascita di Maria e che si celebra l'8 settembre. Secondo la tradizione tramandata dal Protovangelo di Giacomo, uno dei vangeli apocrifi, Maria è nata da Gioacchino ed Anna. Per la Chiesa ortodossa la nascita di Maria riveste un'importanza particolare ed è computata come una delle dodici feste maggiori. La festa è nata dapprima in Oriente; è stata introdotta nella Chiesa d'Occidente dal papa Sergio I (650-701). Espressione di questa devozione è lo stesso Duomo di Milano, consacrato da san Carlo Borromeo il 20 ottobre 1572 e dedicato a Maria Nascente: “Mariae Nascenti”, così appare scritto sulla facciata.

La nascita della devozione a Maria Bambina, una devozione tutta francescana

Fra il 1720 e il 1730 - si narra - che una monaca francescana di Todi, suor Chiara Isabella Fornari, realizzò per devozione personale alcuni graziosi simulacri in cera di Maria neonata avvolta in fasce. La storia di tali statuette è davvero particolare, ricca di episodi che hanno quasi del “favolistico”, per narrazione e non certo per realtà storica. Una di queste effigi - nel 1739 - fu donata a mons. Alberico Simonetta. Alla morte di quest’ultimo, nel 1739, il manufatto andò alle suore Cappuccine di Santa Maria degli Angeli in Milano. Le suore ne propagandarono subito la devozione, che nel contesto ambrosiano trovò subito un terreno particolarmente fecondo. A causa delle soppressioni degli ordini religiosi, per volere dell’Imperatore Giuseppe II e in seguito di Napoleone, le Cappuccine trasportarono il simulacro al convento delle Agostiniane, poi dalle Canonichesse lateranensi, poi dal parroco don Luigi Bosisio, il quale lo consegnò all’Ospedale Ciceri di Milano nella persona di suor Teresa Bosio, superiora delle Suore della Carità di Lovere (Bergamo), congregazione religiosa fondata nel 1832 da santa Bartolomea Capitanio. Da allora il popolo prese l’uso di chiamare queste monache le «Suore di Maria Bambina», presenti in Milano dal marzo del 1842. Alla Natività di Maria è anche intitolata una congregazione di suore francescane spagnole.

La tradizione dei “Presepi della Natività di Maria”

Ma l’Italia offre anche altre popolari tradizioni che fanno riferimento alla festività della Nascita di Maria Vergine. Ad esempio, a Trapani, vi era una tradizione assai diffusa nei salotti buoni della Sicilia nobiliare. Durante la veglia della festa, sia nelle case più umili, sia in quelle nobili, veniva allestito un vero e proprio “Presepe della Bambina”: una riproduzione, più o meno fantasiosa, del palazzo di San Gioacchino e Anna, che si riteneva sorgesse nei dintorni di Gerusalemme, suddiviso nei suoi diversi ambienti, ciascuno dei quali corredato di mobili e suppellettili. Le stanze del piccolo palazzo erano animate da statuette in terracotta vestiti di abiti del ‘700. Porte e finestre dipinte d’oro e mobili di vario stile, facevano da scenografia a questa particolare rappresentazione sacra. Un esempio di tale rappresentazione è possibile vederlo nel Museo Pepoli di Trapani: statue e suppellettili furono donate dal barone Melchiorre Curatolo. Sono databili alla fine del XVIII secolo.

Antonio Tarallo

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