fede

Le apparizioni di Cristo

Antonio Tarallo Rupnki
Pubblicato il 19-06-2020

Come nasce la festa, la vita della santa, la storia delle apparizioni

La prima visione di Cristo sofferente a Margherita Maria Alacoque

Tutto ebbe inizio grazie a una visione di Cristo. Il “Figlio dell’Uomo” si rivelò a Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), nel dicembre 1673. Era la festa di San Giovanni Evangelista, il 27 dicembre e la giovane monaca del convento di Paray-le-Monial, ebbe una visione: “Ed ecco come, mi sembra, siano andate le cose. Mi disse: Il mio divin cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più contenere in se stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie in ordine alla santità e alla salvezza necessarie per ritirarli dal precipizio della perdizione. Per portare a compimento questo mio grande disegno ho scelto te, abisso di indegnità e di ignoranza, affinché appaia chiaro che tutto si compie per mezzo mio”.

 

Ma chi era Margherita Maria Alacoque?

Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ha una giovinezza difficile, soprattutto perché deve vincere la resistenza dei genitori per entrare, a ventiquattro anni, nell'Ordine della Visitazione, fondato da san Francesco di Sales. Margherita, così diviene suor Maria. Fin dall'inizio del suo percorso spirituale, si offrì come “vittima al Cuore di Gesù”. Per via delle sue visioni (che durarono ben diciassette anni), molti direttori spirituali la considerarono una fanatica visionaria. Trovò conforto solo nel beato Claudio La Colombière che divenne per Margherita una preziosa guida spirituale. Fu proprio lui a ordinarle di narrare - nella sua autobiografia - le esperienze ascetiche avute, rendendo così pubbliche le rivelazioni che Cristo volle consegnarle. Morì il 17 ottobre 1690.

 

Le apparizioni e le promesse di Cristo fatte a Margherita

“Messaggera del Sacro Cuore”, così fu definita suor Margherita. Nella sua autobiografia, troviamo scritto: “Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce”.

Nella terza apparizione, Gesù chiede a Margherita di comunicarsi ogni primo venerdì del mese e di prostrarsi faccia a terra per un’ora nella notte tra il giovedì e il venerdì: questa è l’origine delle due principali manifestazioni della devozione al Sacro Cuore: la Comunione del primo venerdì del mese e l’Ora Santa di riparazione ai torti subiti dal Cuore di Gesù. Nella dodicesima delle cosiddette “Promesse” - raccolte da Margherita Alacoque dalla voce di Gesù - è assicurata la grazia ai fedeli che si accostano il primo venerdì del mese, per 9 mesi consecutivi e con cuore sincero, alla S. Eucarestia: “Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.” Questa, è conosciuta a tutti come la “Grande Promessa”.

Nella quarta e più importante apparizione, avvenuta l’ottavo giorno dopo la festa del Corpus Domini del 1675 - la stessa data in cui oggi il calendario liturgico celebra la solennità del Sacro Cuore - Gesù rivela a suor Margherita queste parole: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l’apatia e il disprezzo verso di me in questo sacramento d’amore. Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati.”

 

La festa

La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, nel 1672. Diffuso il culto, nel 1765, la festa fu autorizzata limitatamente alla Polonia e presso l’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore. Solo con Pio IX, nel 1856, divenne universale, accompagnandosi da subito alla dedicazione di congregazioni, atenei, oratori e chiese. Fra queste va ricordata la famosa Basilica di Montmartre a Parigi, dedicata al Sacré Cœur. In questa solennità, si celebra il cuore come organo “umano” di Cristo, unito alla sua divinità, e – al contempo – l’amore del Signore per l’Umanità, di cui il cuore è simbolo.

Cade il venerdì dopo la seconda domenica dopo Pentecoste e coincide pertanto con l'ottavo giorno dopo il Corpus Domini se quest'ultimo si festeggia di giovedì. Si tratta perciò di una festa mobile, la cui data, che dipende dal giorno di Pasqua. Già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, il culto si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690).La religiosa, nel monastero di Paray-le-Monial, ebbe per ben 17 anni, apparizioni di Gesù che le domandava – appunto – una particolare devozione al suo cuore. Le visioni furono quattro, e in ciascuna di esse, Margherita vide il Cuore di Gesù, sofferente e avvolto nelle fiamme. Così come poi molta iconografia – fino ai giorni d’oggi – lo ritrarrà.

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