fede

La Natività con San Francesco del Caravaggio

Antonio Tarallo Wikipedia
Pubblicato il 25-12-2021

Fra i protagonisti un bellissimo San Francesco d’Assisi in preghiera davanti al Bambino Gesù

Un capolavoro che racconta la povertà di Dio. La scena che si presenta è  umile, quotidiana, animata da personaggi emarginati e poveri, tanto simili a quelli reali. E’ uno di quei dipinti in cui lo spettatore è protagonista. Ci si riscopre nello sguardo malinconico di una donna che vede nascere il suo bambino. La donna è Maria di Nazareth. Il quadro è "La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco di Assisi” dipinto dal Caravaggio.

La scena prende lo spettatore, lo cattura e lo proietta nella stalla del Bambino Gesù. La storia del quadro è alquanto affascinante, così come - purtroppo - il suo trafugamento. Siamo nel 1600 e a Caravaggio gli viene commissionata la tela da un mercante senese. Il famoso pittore ha da poco compiuto ventinove anni. E’ a Roma da forse sei, e la sua fama ha già superato ampiamente i confini della Capitale. Caravaggio realizza la Natività commissionata su una tela delle dimensioni di 268×197 cm. Verrà poi portata a Palermo, all’Oratorio di San Lorenzo, dal mercante senese che aveva importanti relazioni commerciali con il meridione. Un salto nel tempo: nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 la tela viene trafugata dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo. Tuttora non è stata ancora recuperata. L'olio su tela realizzato da Caravaggio, inserito dagli investigatori nella top ten mondiale delle opere d'arte trafugate e mai più ritrovate, ha un valore di mercato che si aggirerebbe oggi intorno ai 20 milioni di dollari secondo l'FBI. La sua storia è avvolta nel mistero e dopo tanti anni, anni ancora non è stata risolta.

Fin qui la storia del quadro. Certamente, ormai le speranze di un ritrovamento sono ben poche. Ma molte, invece, sono le emozioni che le foto dell’opera ci regala. Nella “Natività” palermitana ogni personaggio è colto in un atteggiamento spontaneo, naturale. Tratto tipico del Caravaggio. Il gruppo dei tre personaggi principali, ovvero Gesù Bambino, la Madonna e san Giuseppe, appare leggermente spostato sulla destra della grande tela. Il fulcro della narrazione è il piccolo Gesù che viene posto - ovviamente - al centro della composizione, poggiato nudo su un misero pagliericcio. C’è una particolarità rispetto alle tante Natività fin allora dipinte: il Bambino non brilla di luce propria, bensì  - più realisticamente - viene colpito dalla fonte luminosa a sinistra, illuminandone il volto e le spalle e lasciando nella penombra il resto del corpo. 

La stessa luce irradia il volto di Maria che il pittore “fa interpretare” a una bellissima popolana dai capelli castani, dalle sottili sopracciglia scure. Il suo volto è affilato. Dolce il suo sguardo colto nella contemplazione di suo figlio. Lo stupore avviene con San Giuseppe che è raffigurato - con una scelta iconografica assai originale - di spalle: la nuca coperta dai capelli bianchi e il corpo in torsione, colto nell’atto di rivolgersi al personaggio che si trova dietro di lui la cui identificazione è tuttora incerta. 

Ma la contemplazione del Mistero non coinvolge solo Maria e Giuseppe. Ci sono altri due personaggi che vengono dipinti: san Lorenzo, a sinistra, e san Francesco d’Assisi, a destra, il primo santo titolare dell’oratorio a cui era destinato il dipinto.  San Francesco, eccolo in contemplazione adorante del Bambino. Il suo sguardo è mesto.  Si può ascoltare il silenzio presente nel quadro. Nessuna voce, ma solo preghiera. Le mani giunte, strette, in orazione ci indicano - subito - il carattere di Francesco d’Assisi e Caravaggio riesce a catturare questo momento in maniera sublime. Lo rende ancor più intimo, conferendo al santo umbro una posa che potrebbe ricordare quella di un frate in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. In fondo, è Dio fatto Uomo. E’ Gesù che si farà Eucarestia nell’Ultima cena. C’è un particolare che sfugge a molti. Sopra il capo del santo di Assisi, quelle travi di legno intrecciate, hanno quasi le sembianze di una Croce. Possibile allusione teologica? Non sappiamo.   

 Quello che invece è di facile lettura è l’atteggiamento del santo davanti al Miracolo del Santo Natale. Colpisce anche un altra immagine. Caravaggio colloca proprio dietro la Madonna il santo di Assisi: collocazione iconografica che, per tradizione, spetterebbe a San Giuseppe. Un’immagine speciale che ci dona la possibilità di meditare sulla “paternità estesa” - definiamola così - del Bambino Gesù: San Francesco diviene così, con questa nuova immagine della Natività, anche lui “padre adottivo” del Bambino(Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

 

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