fede

Il Papa: il chiacchiericcio contro gli altri è una peste più brutta del Covid

Debora Donnini - Vatican News ANSA/FABIO FRUSTACI
Pubblicato il 06-09-2020

Francesco all’Angelus esorta a non chiacchierare del fratello ma quando sbaglia, a fare silenzio e pregare per lui

Fare della correzione fraterna “una sana abitudine” affinché “nelle nostre comunità” vi siano relazioni fondate sul perdono e sulla “forza invincibile della misericordia di Dio”. Affacciandosi stamani su una Piazza San Pietro scaldata da un bel sole di settembre, all’Angelus Papa Francesco indica questa strada. Il Papa commenta il Vangelo di oggi in cui, in qualche modo, Gesù suggerisce “una pedagogia del recupero” articolata in tre passaggi. Quando un fratello che sbaglia, non ascolta né chi lo ammonisce da solo, né con due o tre testimoni, e alla fine nemmeno la comunità, cioè “la Chiesa”, Gesù dice: “sia per te come il pagano e il pubblicano”. Un’espressione “in apparenza così sprezzante”, nota il Papa, ma che “in realtà invita a rimettere il fratello nelle mani di Dio” perché “solo il Padre potrà mostrare un amore più grande di quello di tutti i fratelli messi insieme”:

È l’amore di Gesù, che ha accolto pubblicani e pagani, scandalizzando i benpensanti dell’epoca. Non si tratta perciò di una condanna senza appello, ma del riconoscimento che a volte i nostri tentativi umani possono fallire, e che solo il trovarsi solo davanti a Dio può mettere il fratello di fronte alla propria coscienza e alla responsabilità dei suoi atti.

Nella sua riflessione il Papa si sofferma anche sui due atteggiamenti precedenti della correzione fraterna. Di fronte a un fratello che sbaglia, il primo suggerimento è di andare da lui con discrezione, non per giudicarlo ma per aiutarlo, vincendo magari il timore che possa reagire male. Se questo intervento fallisce, l’invito è a ricorrere all’appoggio di qualche altro fratello o sorella, due o tre testimoni, come prevedeva la legge mosaica in realtà per tutelare la persona da “falsi accusatori”. Ma anche l’amore di due o tre fratelli può essere insufficiente e quindi Gesù esorta a dirlo a tutta la comunità. La forte esortazione del Papa è quindi a costruire “sempre nuove relazioni fraterne” all’interno della comunità.

Debora Donnini - Vatican News

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