fede

Il Papa: donne all'altare per letture ed eucarestia

Gian Guido Vecchi Ansa.it
Pubblicato il 12-01-2021

Resta il no al sacerdozio

Papa Francesco modifica il Codice di Diritto canonico e riconosce due «ministeri» femminili nella Chiesa, il «lettorato» e l'«accolitato», la presenza istituzionale delle donne sull' altare. Non si tratta del sacerdozio, escluso da Giovanni Paolo II («quella porta è chiusa», chiarì Francesco) né ancora del diaconato, su cui è al lavoro una commissione vaticana di studio. Tuttavia è un passo avanti notevole, e segue una richiesta contenuta nel documento finale del Sinodo dei vescovi sull' Amazzonia, votato nell' ottobre 2019.

Nella Lettera apostolica Spiritus Domini , in forma di Motu proprio , il Papa ha reso istituzionale una pratica che in verità esiste da tempo: le donne che leggono la Parola di Dio durante messe e altre celebrazioni (il «lettorato») o che svolgono un servizio all' altare, come «ministranti» o «dispensatrici dell' eucaristia», sono prassi autorizzata in varie parrocchie italiane e del mondo. Ma finora accadeva in deroga a quanto stabilito da Paolo VI nel '72, e c' erano resistenze tra i vescovi più conservatori. Ora Francesco rende canonica la presenza delle donne sull' altare.

La nuova formulazione del Codice (canone 230, primo paragrafo) dice: «I laici che abbiano l' età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti». Si parla quindi di fedeli «laici» in generale e viene abolito il passaggio che specificava «di sesso maschile». Un passaggio rivelatore della mentalità clericale: ai tempi, quei «ministeri» erano per lo più considerati ancora delle tappe per diventare sacerdoti. Ora Francesco insiste sulla «missione del laicato» e scrive che lo «sviluppo dottrinale» di «questi ultimi anni» ha «messo in luce come determinati ministeri istituiti dalla Chiesa hanno per fondamento la comune condizione di battezzato» e «quindi possono essere affidati a tutti i fedeli che risultino idonei, di sesso maschile o femminile». Resta il fatto che questi ministeri «laicali» sono «essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il Sacramento dell' Ordine». Il Papa ripete che i ministeri «ordinati» (vescovo, presbitero, diacono) sono riservati agli uomini, e cita Giovanni Paolo II: «La Chiesa "non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l' ordinazione sacerdotale"».  (Corriere della Sera)

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