fede

Corpus Domini: itinerario di salvezza che viene da lontano

Vatican News Pixabay
Pubblicato il 11-06-2020

Un miracolo commovente indusse un Papa del XIII secolo a istituire la solennità del Corpus Domini

1263. Un sacerdote boemo in pellegrinaggio verso Roma si ferma a dire Messa a Bolsena. Mentre spezza l’ostia viene colto dal dubbio sulla presenza reale di Cristo in quel dischetto di farina. Improvvisamente, dall’ostia escono alcune gocce di sangue che macchiano il corporale di lino e alcune pietre dell’altare. Già nel 1215, nel IV Concilio Laterano, la transustanziazione era diventata dogma della fede. Ma dopo il miracolo del corporale, papa Urbano IV decide di estendere a tutta la Chiesa la Solennità del Corpus Domini, con la bolla Transiturus del 1264, collocando la festa il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste.

Tutto parte, si potrebbe dire, dal cuore di Cristo, che nell’Ultima Cena, alla vigilia della sua passione, ha ringraziato e lodato Dio e, così facendo, con la potenza del suo amore, ha trasformato il senso della morte alla quale andava incontro. Il fatto che il Sacramento dell’altare abbia assunto il nome “Eucaristia” – “rendimento di grazie” – esprime proprio questo: che il mutamento della sostanza del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo è frutto del dono che Cristo ha fatto di se stesso, dono di un Amore più forte della morte, Amore divino che lo ha fatto risuscitare dai morti. Ecco perché l’Eucaristia è cibo di vita eterna, Pane della vita.

Così papa Benedetto XVI nella Messa del Corpus Domini del 23 giugno 2011: nel secondo decennio del secolo che è iniziato con l’eclatante atto terroristico contro le Torri Gemelle e con una miriade di guerre dimenticate, la presenza reale del corpo e del sangue diventa conferma paradossale di un amore più forte della morte, di un amore che vince il peccato, ogni peccato. Ma nel disegno di Dio questa storia inizia prima della storia, inizia con l’uomo stesso…

L'odierna solennità del "Corpus Domini" invita a meditare sul singolare cammino che è l'itinerarium salvificum di Cristo attraverso la storia, una storia scritta sin dalle origini, in modo contestuale, da Dio e dall'uomo. Attraverso le vicende umane, la mano divina traccia la storia della salvezza.

E' un cammino che inizia nell'Eden, quando, a seguito del peccato del primo uomo, Adamo, Dio interviene per orientare la storia verso la venuta del "secondo" Adamo. Nel Libro della Genesi è presente il primitivo annunzio del Messia e da allora, lungo il susseguirsi delle generazioni, come viene narrato nelle pagine dell'Antico Testamento, si snoda il cammino degli uomini verso Cristo.

Quando poi, nella pienezza dei tempi, il Figlio di Dio incarnato versa sulla croce il sangue per la nostra salvezza e risuscita dai morti, la storia entra, per così dire, in una dimensione nuova e definitiva: si realizza allora la nuova ed eterna alleanza, di cui Cristo crocifisso e risorto è principio e compimento. Sul Calvario il cammino dell'umanità, secondo i disegni divini, conosce la sua svolta decisiva: Cristo si pone a capo del nuovo Popolo per guidarlo verso la meta definitiva. L'Eucaristia, sacramento della morte e della risurrezione del Signore, costituisce il cuore di questo itinerarium spirituale escatologico.

LEGGI QUI TUTTO L'ARTICOLO DI VATICAN NEWS E ASCOLTA LE VOCI DEI PAPI

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA