fede

Coniugi Beltrame Quattrocchi, la santità delle piccole cose

Antonio Tarallo aleteia
Pubblicato il 09-11-2022

Storia d’amore lontana, ma attuale

Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, due distinti fiumi che, a un certo punto del loro percorso, sfociano in un unico sterminato oceano d’amore, quello di Dio; due vite diverse che si incontrano nei primi anni del Novecento, tra le colorate lampade stile liberty dei salotti romani e la verdeggiante campagna di Tivoli, piccola città vicino alla capitale.

Le loro figure seppur così lontane da noi, raccontano - invece - una semplice storia d’amore, e le storie d’amore non hanno epoca, si sa. Nel loro caso, poi, ancor di più: così attuali le loro figure che sembrano essere fuoriuscite da un romanzo d’amore scritto nel nostro oggi. Il punto d’incontro fra i due - oltre a Dio, principio di tutto, ovviamente - è rappresentato dai loro interessi comuni di letteratura, di musica: è proprio tutta questa umanità così quotidiana che fa di questa coppia di sposi una testimonianza da raccontare ai giovani.

Le vite che si incontrano
Luigi Beltrame, nasce a Catania il 12 gennaio 1880 e viene adottato da uno zio senza figli, che gli dà il suo cognome, Quattrocchi; con lui si trasferisce a Roma, dove studierà giurisprudenza. Maria Corsini nasce, invece, nell' aristocratica Firenze, prosperosa capitale per la cultura italiana, il 24 giugno 1884, per poi trasferirsi - a causa degli spostamenti di lavoro di papà Angiolo - nella città eterna nel 1893, dove frequenta l’Istituto Femminile di Commercio per Direttrici e Contabili, seppur il suo animo preferisca ai gelidi numeri contabili, i caldi versi shakespeariani, le pagine di Leopardi, Manzoni e Carducci. E sarà proprio la comune passione per la letteratura a fare da trait d’union fra i due. Ma come in ogni romanzo d’amore che si rispetti, c’è sempre una precisa pagina che conduce la storia dei due amanti a un’evoluzione degli eventi.

Ceprano, campagna romana, anno 1904; Maria invia a Luigi, in pericolo di morte per via di una peritonite, un’immagine della Madonna di Pompei; dietro, vi è scritto in inglese, lingua prediletta dalla giovane: “This is the Image before which I have so much prayed and wept for your health. Kiss it every evening and morning and keep it always with you”. La Madonna, da quel momento, sembra prenderli per mano per condurli al fidanzamento; e lo fa immortalando la scena con le note di Beethoven: “Il momento in cui il tuo Gino balbettò la prima parola di amore, mentre la tua mano si illanguidiva sulla tastiera, indugiando sulla sonata di Beethoven”, così Luigi ricorderà a Maria il momento della dichiarazione. L’amore fra i due sboccia, e il resto lo compie Dio con colonna sonora scritta da Beethoven. Si sposeranno nella basilica romana di Santa Maria Maggiore, il 25 novembre 1905. Dal loro matrimonio nasceranno quattro figli: Filippo, Stefania, Cesare e, ultima, Enrichetta, nata miracolosamente dopo una gravidanza travagliata.

I beati coniugi Quattrocchi, una storia d’amore lontana, ma così vicina e attuale.

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