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Arte: la cappella della Maddalena nella Basilica di Assisi dipinta da Giotto

Elvio Lunghi Archivio Fotografico Basilica San Francesco
Pubblicato il 21-07-2020

La decorazione consiste in sette episodi della vita di Maria Maddalena

Le tre cappelle a ridosso della parete settentrionale della navata – intitolate a Maria Maddalena, Antonio di Padova e Stefano – furono costruite in una sola soluzione intorno all’anno 1300, probabilmente su iniziativa dei religiosi del Sacro Convento che ne cedettero successivamente lo giuspatronato a facoltosi prelati o agli affiliati di fraternite locali. La cappella della Maddalena è la terza e ultima accanto al transetto.

Fu acquistata da Teobaldo Pontano, frate minore di nobile famiglia tuderte, vescovo di Assisi dal 1296 fino alla morte avvenuta nel 1329. Una lettera di papa Giovanni XXIII del luglio 1332 c’informa che Teobaldo Pontano aveva speso la somma di seicento fiorini d’oro per farsi fare una cappella nella chiesa di San Francesco, fornendola poi dei paramenti necessari per l’officiatura. Lo stemma del Pontano – un ponte a tre arcate – è dipinto più volte alle pareti. Il suo ritratto è ripetuto due volte: in abito vescovile ai piedi del santo patrono Rufino, in saio francescano ai piedi di Maria Maddalena.

La cappella ha una pianta quadrata, è coperta da una volta a crociera ed è illuminata da un grande finestrone decorato con storie della santa e figure di sante donne. La parete dell’altare è sostenuta da grandi lastre in pietra con decorazioni musive, rimosse dal lettorio che divideva la navata dal transetto.

Gli affreschi sono unanimemente attribuiti a Giotto in data immediatamente successiva l’ultimazione della cappella dell’Arena di Padova (1303–1304). Accanto al maestro principale sono attivi altri collaboratori; uno dei quali è stato identificato nel Palmerino di Guido documentato insieme a Giotto l’anno 1309.

La decorazione consiste in sette episodi della vita di Maria Maddalena, della quale rappresenta il più antico ciclo murale realizzato in seguito alla scoperta delle reliquie della santa a Aix en Provence (1279–80). L’iconografia segue il racconto della Legenda Aurea di Iacopo da Varazze, che sotto il nome di Maria Maddalena riunisce tre diversi personaggi dei Vangeli – la peccatrice che unse i piedi di Cristo nella cena in casa del fariseo; la donna che Gesù liberò da sette demoni; Maria sorella di Marta e di Lazzaro – e il suo viaggio leggendario nella Francia meridionale.

La superficie delle pareti laterali è divisa in tre registri da semplici cornici geometriche. Nel registro inferiore sono i due ritratti di Teobaldo Pontano e alcune figure di sante. Nei registri superiori, contrariamente alle consuetudini, il racconto si svolge dal basso verso l’alto, partendo dalla parete a ponente, proseguendo sulla parete opposta e terminando nelle lunette in alto. L’intradosso dell’arco d’ingresso è decorato con dodici grandi figure di santi, disposti a coppie su tre livelli.

Figure di sante sono dipinte nell’intradosso del finestrone.

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