fede

Antonio e Francesco, due amici per il Cielo

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 09-06-2023

Un viaggio alla scoperta di Sant’Antonio di Padova

L'amicizia è fatta di silenzi, di cose mai dette ma capite al volo. Quei silenzi che si realizzano con uno sguardo: quasi sempre un’amicizia “scatta” con un semplice sguardo perché ci si capisce subito, ad un solo incontro. E tutto ciò è quello che è successo tra Francesco d’Assisi e Antonio di Padova. Parliamo di un incontro speciale che unisce due uomini, due santi che sia in terra che in cielo hanno avuto molte cose in comune. Profondamente diversi tra di loro: uno, povero frate laico; dall’altra parte, invece, un presbitero e dotto predicatore, teologo. Questa è la storia di un' amicizia che non conosce confini tra il cielo e la terra, ma ha un unico obiettivo: diffondere l'amore di Dio.

Francesco e Antonio si incontrarono la prima volta il 30 maggio del 1221, in occasione della grande assemblea del Capitolo delle Stuoie. Ogni anno Francesco radunava i suoi frati presso la Porziuncola, nei pressi di Assisi, per discutere la Regola di vita e ritrovare nuovo fervore. Antonio, diventato frate francescano da meno di un’anno, aveva provato ad andare come missionario dal Portogallo in Marocco ma una tempesta lo fece naufragare in Sicilia. Qui, essendo troppo debole per imbarcarsi a causa di una malattia contratta nel viaggio, fu invitato dai frati di Messina a recarsi in Umbria al Capitolo della Stuoie.

Non sappiamo se Francesco e Antonio abbiamo veramente parlato in quell'occasione: si saranno incrociati? Avranno parlato dell’ordine francescano? Rimane un po’ il mistero attorno a questo possibile incontro. Ciò che sappiamo, certamente, è invece che le parole di Francesco in quel Capitolo famoso, accesero un fuoco nell’animo di Antonio che non si spense mai più. L’eloquenza e la saggezza di Antonio furono però ben preso conosciute da Francesco, il quale tra la fine del 1223 e l’inizio del 1224 iniziò una corrispondenza epistolare con il giovane frate portoghese. E’ rimasta una lettera, importante; importante perché fa comprendere la missione che Antonio di Padova ha avuto all’interno dell’ordine francescano: “Al fratello Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Ho piacere che tu insegni sacra teologia ai nostri fratelli, purché mentre ti dedichi a questo studio non venga meno in te lo spirito della preghiera e dell’orazione, come è scritto nella Regola”.

Francesco morirà nel 1226 e sarà dichiarato santo nel 1228; Antonio morirà nel 1231 e già nel 1232 è santo per opera di Papa Gregorio IX. A queste “aureole” si aggiungerà nel 1255 quella di Santa Chiara. Pochi anni distanziano i tre: in pochi anni l’ordine francescano annovera tre aureole. Tre personalità così differenti, tre biografie diverse, ma l’unico grande obiettivo è quello di parlare al popolo dell’amore di Dio per l’umanità.

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