Le visite dei pontefici
Come ultimo suo atto da Pontefice Benedetto XVI pubblicherà un breve motu proprio che permetta ai cardinali di anticipare la data dell'inizio del conclave. Si tratterà della seconda modifica che Ratzinger ha stabilito alla Costituzione «Universi Dominici gregis» del predecessore.
Nei giorni scorsi alcuni cardinali avevano manifestato la volontà di anticipare la data dell'inizio del conclave, che secondo la Costituzione deve avvenire tra i quindici e i venti giorni dopo che la sede si è resa vacante, per la morte del Papa o per la sua rinuncia: «Stabilisco che - si legge del documento wojtyliano tuttora in vigore - dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, i cardinali elettori presenti debbano attendere per quindici giorni interi gli assenti; lascio peraltro al collegio dei cardinali la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l'inizio dell'elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall'inizio della Sede Vacante, tutti i cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all'elezione».
È vero che il Papa afferma la necessità di attendere «gli assenti», e nel caso non ve ne fossero, teoricamente sarebbe lecito procedere. Ma sta di fatto che un cambiamento in corso d'opera delle norme codificate rappresenterebbe un precedente pericoloso, se a farlo fossero i cardinali dopo la morte o la rinuncia del Papa. Per questo Benedetto XVI ha acconsentito alla richiesta di modificare un passo della Costituzione, concedendo ai cardinali, secondo determinate condizioni, la facoltà di anticipare la data d'inizio dell'elezione. Il motu proprio sarà promulgato dal Papa regnante, cioè dal «legislatore supremo» e dunque non ci saranno problemi dal punto di vista canonico o della legittimità.
L'eventuale anticipo del conclave, grazie a questo intervento pontificio in extremis, potrà essere stabilito dai cardinali riuniti nella congregazione generale che si riunirà dopo l'inizio della sede vacante. Quanti voti porporati saranno necessari perché questo anticipo venga deciso? La maggioranza assoluta, cioè il cinquanta per cento dei consensi. In caso di parità, a norma del Diritto Canonico, il voto di chi presiede - in questo caso il cardinale decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano - avrà valore doppio e sarà determinante.
Nei giorni scorsi due cardinali di peso, l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois e l'arcivescovo di New York Timothy Dolan si sono detti contrari ad anticipare l'elezione. Ritengono infatti che sia utile un tempo maggiore di lavoro e di conoscenza comune tra i cardinali, di discussione sul futuro della Chiesa. Altri loro colleghi saranno di parere diverso, si discuterà, si voterà, si deciderà. Il conclave potrà dunque essere anticipato di qualche giorno, grazie a un intervento di Benedetto XVI, soltanto se la maggioranza dei cardinali presenti alle congregazioni saranno d'accordo.
Papa Ratzinger era già intervento negli anni scorsi per modificare la Costituzione sul conclave del predecessore. Sulla base di un appunto preparato dallo storico Walter Brandmüller - poi creato cardinale - era stata eliminata la possibilità che dopo molti giorni di stallo in conclave il Papa potesse essere eletto con la maggioranza assoluta del cinquanta per cento più uno, invece che con la tradizionale maggioranza qualificata dei due terzi. Con quella correzione, Benedetto XVI aveva voluto riaffermare che sempre un Pontefice deve essere espressione di un largo consenso tra gli elettori.(Vatican Insider)
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