religione

I due episodi che cambiarono la vita di Madre Teresa

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Li racconta Roberto Allegri in “La Mamma di Calcutta. Madre Teresa”

Furono due gli episodi che cambiarono per sempre la vita della futura Madre Teresa di Calcutta. Li racconta Roberto Allegri in “La Mamma di Calcutta. Madre Teresa” (Ancora editrice).

IL “BOCCIUOLO”

Il vero nome di Madre Teresa è Agnes. Ma la famiglia la ribattezza “Gonxha” che in albanese significa “bocciolo”. Soprannome di veggenza, oltre che di affetto, perché ogni bocciolo è promessa di bellezza, è colore rannicchiato in se stesso, destinato ad aprirsi e a dare splendore.

L’INFANZIA A SKOPJE

Quella bambina così magrolina e gracile diventerà un fiore di straordinaria potenza, un sole di amore verso gli altri, un esempio talmente luminoso da essere in grado di scrivere la storia. Agnes è nata nel 1910, vive a Skopje, cittadina dei Balcani, contesa tra l’Albania, il mondo islamico e quello slavo.

LA PASSIONE PER I VIAGGI

A Skopje, Agnes frequenta la scuola della parrocchia, dove si parla albanese. La bimba adora andare a scuola. Ha sete di conoscere e imparare. Agnes sogna di viaggiare il mondo, di attraversati i mari, visitare i luoghi imparati durante le lezioni di geografia: Roma, Atene, Parigi, Gerusalemme, e le misteriose città dell’Oriente, dell’India e dell’Africa.

L’AMORE PER IL PROSSIMO

Agnes a scuola aiuta spesso i compagni che fanno più fatica, quelli che non capiscono subito le regole di matematica o le bizze della grammatica. Si sente contenta di supportare gli altri. A volte pensa a quei bambini che hanno abiti sdruciti, rovinati e si chiede spesso perché tutti non siano uguali.

L’AVVELENAMENTO DEL PADRE

Nel 1918 per la piccola Agnes arriva il primo grande dispiacere. Il padre consigliere comunale, viene avvelenato dai suoi avversari, gli indipendentisti albanesi.

Mentre il padre è agonizzante, sua madre le chiede di andare a chiamare il parroco. Lo incrocia per strada e insieme tornano a casa dove darà l’estrema unzione a Nikola, il padre di Agnes. La morte di Nikola getta la famiglia in grande difficoltà. Agnes deve sostenere la madre e non perdersi d’animo. A soli 9 anni deve recitare un ruolo di primo piano nella famiglia. Tra studi e famiglia la sua vita si è fatta più complicata.

L’INCONTRO CON IL MISSIONARIO

Intanto un giorno, nel 1922, un altro episodio le cambia radicalmente la vita. Ascolta un missionario in parrocchia, Padre Anthony, che racconta la sua attività in Bengala, in India. Il viso della ragazzina illuminato. Agnes sente di avere molte cose in comune con quel missionario. L’amore per i poveri, la voglia di aiutare gli altri che sono in difficoltà.

Il DESIDERIO DI PARTIRE

Il parroco glielo presenta. «Io ecco, io vorrei fare la missionaria, andare in India a fare quello che fate voi», confessa la futura Madre Teresa. «Questi pensieri di fanno onore», ribatte padre Anthony. «Vedi Agnes – prosegue il missionario – ogni uomo ha una missione affidatagli da Dio. Aiutare chi soffre, diffondere la sua parola, oppure crescere una famiglia nel suo rispetto. Ci sono tante persone nel mondo e tanti sono i compiti da svolgere».

Padre Anthony osserva: «Devi essere sicura tu se sarà o meno questo il tuo futuro. Ognuno di noi ha un ruolo ben preciso».

“TE LO DIRA’ DIO”

Agnes gli chiede come farà a scoprire il suo ruolo. «Pregando – ribatte il missionario – parla con Dio, digli di gridare perché non lo stai udendo bene. Se ti sentirai felice all’idea che lui ti sta chiamando per servire il prossimo, ecco, quello sarà la prova della tua vocazione».


Un colloquio profetico che a soli 12 anni segna già il destino di Agnes.
(Gelsomino Del Guercio - Aleteia)

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