Le visite dei pontefici
“Vabbè, in fondo è solo un gioco” proverebbe a dire uno che non è appassionato di calcio per cercare inutilmente parole di consolazione per una sconfitta. Ma non è così. Intanto perché ci sono tanti modi di perdere e poi perché alla fine nel calcio, specie ai Mondiali, si misurano forza e orgoglio nazionale, oltre che una vera e propria tradizione culturale che distingue Paese per Paese il loro modo di giocare e di vivere lo sport. È l’appuntamento sportivo emotivamente più seguito al mondo, certamente più delle Olimpiadi, malgrado queste abbiano il merito di raggiungere più di una trentina di nazioni e di presentare tutti gli sport insieme. Dilma Roussef, presidente del Brasile, invia un tweet alla Nazione e chiede ai brasiliani di alzare la testa, citando i versi di una nota samba."Brasile, rialzati, togliti di dosso la polvere e torna in alto".
IL FILM DI BRASILE GERMANIA - FOTO
C’è un modo migliore e uno peggiore di perdere. Il Brasile ieri ha scelto il peggiore. Se per 64 anni i brasiliani si sono ricordati dell’umiliazione del Maracanazo – la sconfitta in finale al Maracanà di Rio de Janeiro per mano dell’Uruguay per 2 a 1 nel Mondiale del 1950 – da oggi parleranno molto più del Mineirazo, dal nome dello stadio di Belo Horizonte, il Mineirao. Se la memoria avrà pari vita, se ne riparlerà nel 2078. Non basta l’assenza dei due giocatori migliori dei Verdeoro – Neymar per infortunio e Thiago Silva per squalifica – a giustificare la prestazione in campo.
La partita è stata bagnata da lacrime, tante lacrime del pubblico, molti fischi e perfino gli Olè brasiliani alle azioni manovrate dei tedeschi. Fuori dallo stadio rabbia, atti di vandalismo, bandiere bruciate e saccheggi in molte città, con feriti e arrestati. Alla fine i giocatori sono incapaci di dare spiegazioni: “Spiegare l'inspiegabile è difficile - dice il portiere Julio Cesar - stava andando tutto bene e il popolo era con noi. Ora tutti parleranno, chiederanno scusa, ringrazieranno i tifosi ma la sconfitta è forte. C'è stato una sorta di black out che nessuno auspicava. Io ho le mie colpe. Avrei preferito perdere 1-0 con un mio errore che così”. David Luiz afferma che “volevo solo vedere la mia gente sorridere, la mia gente già soffre per tanti motivi. È una giornata triste”. Chiede scusa anche l’allenatore Felipe Scolari: “Il responsabile sono io, ovvio. Io sono quello che ha scelto i giocatori ed ha allenato la squadra per i mondiali. Tutti lo sognavamo ma abbiamo giocato male e dobbiamo rendere onore alla Germania”.
"Massacro", "umiliazione storica": così la stampa online brasiliana ha commentato la sconfitta. "La più grande vergogna della storia" titola l'edizione online del quotidiano sportivo Lance, "Umiliazione storica" è il titolo dell'edizione digitale del giornale O Estado di Sao Paulo, "Massacro!" si legge invece sulla homepage del quotidiano Folha di Sao Paulo. (Huffington Post)
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