L'attenta analisi di Mentana. Il sorpasso delle pulsioni sulle passione

Redazione Tg La7
Pubblicato il 22-07-2019

In un'intervista al Fatto Quotidiano, il direttore del Tg La7 esprime il suo punto di vista sull'epoca politica

Vi proponiamo l'attenta analisi del direttore del TG La7, Enrico Mentana. Qual è la strategia per far sì che i sentimenti primari, impulsivi, non prendano il sopravvento, pur rispettando la libera scelta degli elettori?

Nella situazione in cui ci troviamo a vivere, Matteo Salvini è Maradona”. Nel tramonto delle ideologie, che per Enrico Mentana ha rappresentato la fine del Novecento, il leader della Lega incarnerebbe l’ex calciatore che fece sognare il Napoli, capace di attirare il tifo, con la sua impetuosità in campo. In un’intervista al Fatto Quotidiano il direttore del Tg La7, esprime il suo punto di vista sull’epoca politica e sociale che stiamo vivendo, soffermandosi sulla figura del vice premier.

Salvini non è Benito Mussolini, non è insomma un ideologo, anzi: è a-ideologico. Il Duce prende il proprio Psi e ne fa una cosa nuova. Anche il leader della Lega fa del Carroccio di Umberto Bossi un soggetto a sua immagine e somiglianza, è vero,. solo che un dato inedito gli impone un altro schema: il sorpasso delle passioni sulle pulsioni. La morte della passione, questo è il vero dato.

Il Novecento è dunque andato, portando con sé le ideologie. Ma c’è chi ancora guarda al passato, nella difficoltà di gestire il presente.

La visione orizzontale dei social ha piallato l’esigenza di rappresentativa e ci si divide tra presentisti e nostalgici. I nostalgici sono quelli dei partiti, il Novecento che se ne va si porta nella tomba la politica. Il secolo delle ideologie è il Novecento, mentre l’esaurirsi della memoria - oggi - agevola l’emergere degli interesse primari, quelli che portano al crollo della sovrastruttura, per precipitare nell’odio, nei nazionalismi”.

Chi fatica più di tutti a gestire la nuova politica è, secondo Mentana, il Pd, fino a qualche tempo fa rappresentato dall’ex segretario Matteo Renzi.

Renzi per l’Italia è stata come una bella moldava per un anziano: tre anni di giostra e poi, d’un colpo, l’inferno dell’abbandono”.

Anche l’informazione fatica a stare al passo.

“C’è un solo progetto industriale, quello di tenersi quei telespettatori e quei lettori - e questi, poi, sono sempre meno... - e alimentare in loro la nostalgia, quella stessa che alimenta la fornace della grande stampa”.

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