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È morto il principe Filippo | Il legame con Assisi

Redazione Archivio fotografico Sacro Convento
Pubblicato il 09-04-2021

Il duca di Edimburgo nel 1986 organizzò il 25'ennale del WWF

Sempre un passo indietro: per tutta la sua vita. Questo è stato il destino di Filippo, consorte di Elisabetta, morto nella mattinata di oggi — «serenamente», come comunicato «con profondo dolore» dalla Regina attraverso l'account ufficiale di Buckingham Palace —, all'età di 99 anni: compagno della regina Elisabetta, ma non suo pari. Un ruolo che il duca di Edimburgo – quello il suo titolo – ha sempre interpretato con rispetto e dignità: ma anche con la libertà concessa a chi non portava il peso della corona sul capo.

Ebbe anche un legame con Assisi. Come ricorda Agensir, da presidente del Wwf, nel 1986, in occasione dei 25 anni dell’organizzazione, fu sua l’idea di riunire ad Assisi rappresentanti delle cinque più importanti religioni, cristianesimo, Islam, ebraismo, induismo e buddismo per lanciare il Green Pilgrimage Network. Questi i lanci storici dell'ANSA

“Siamo venuti qui ad Assisi per cercare visione e speranza: visione per scoprire una nuova ed affettuosa relazione con il resto del mondo vivente e speranza che la distruzione della natura possa essere fermata prima che tutto vada annientato e rovinato''. cosi' il principe Filippo d' Edinburgo, presidente internazionale del WWF, si e' espresso parlando dal cupolino della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, che affaccia sul vasto prato antistante il sagrato dove sostavano alcune migliaia di manifestanti, a conclusione delle cerimonie celebrative per il 25/o anniversario di fondazione della grande associazione naturalistica. Insieme al principe nel ristretto vano della torretta da dove si puo' ammirare uno dei piu' splendidi panorami sulla sottostante pianura umbra, erano rappresentanze religiose del buddismo, dell' induismo, del cristianesimo, dell' islamismo e del giudaismo che proprio in questi giorni hanno sottoscritto un patto di alleanza in difesa della conservazione della specie. e successivamente sono stati proprio loro a rivolgersi in questo senso ai rispettivi fedeli, ciascuno nella propria lingua e secondo il proprio rituale. Cosi' per la prima volta nella storia dalla Basilica di San Francesco e' partita la preghiera del muezzin e le preziose navate del tempio affrescate dai dipinti del Giotto sono state teatro di una danza sacra induista.

La cerimonia aveva preso avvio sin dalla mattinata con un rituale che ha toccato momenti di suggestiva ed intensa spiritualita' e splendente coreografia. Poco dopo le dieci mentre la navata della chiesa era gremita di pubblico tra autorita', personalita', invitati e convegnisti, dall' attiguo convento francescano e' partita la solenne processione guidata dal principe Filippo attorniato dai cinque esponenti delle maggiori fedi religiose del mondo: il venerabile Lungring Namgyal, in rappresentanza dei buddisti, padre Lanfranco Serrini, ministro generale dei francescani, il rabbino Arthur Hetzberg, per i giudei, il dottor Karan Singh, presidente di una delle principali organizzazioni induiste ed infine Abdullah Omar Naseef, segretario della Lega mondiale musulmana. Il corteo accompagnato dal suono dei corni delle Alpi svizzere, a simboleggiare la nuova alleanza tra religione e conservazione che e' stata lanciata dal WWF internazionale. Mentre la processione si avviava verso la piazza superiore della Basilica i corni di montagna tibetani, con il loro suono profondo, hanno risposto al richiamo. un guerriero maori, quindi che rappresentava le popolazioni e la cultura indigena, ha lanciato all' indirizzo del principe un ramoscello d' olivo come sfida di pace a simboleggiare i tanti doveri del mondo civile verso queste tradizioni. All' interno della basilica le cerimonie si sono poi susseguite attraverso vari riti religiosi con letture di salmi, parabole evangeliche e versi del corano, sottolineando principalmente il pentimento per quanto sino ad oggi l'umanita', in nome del progresso, ha compiuto a danno della conservazione. Il tutto alternato da suggestivi cori di varie fedi religiose accompagnati dal suono dell' organo e dai caratteristici strumenti orientali. (Ansa).

''Fratello vento'' come lo ha chiamato padre Serrini, ministro generale dei francescani, non ha voluto mancare alla grande coreografica manifestazione popolare che i giovani di tutti i continenti (c' erano perfino gruppi arrivati dal tibet con le loro caratteristiche lunghe trombe) hanno tenuto oggi ad Assisi a coronamento delle manifestazioni per il 25/mo anniversario del WWF. Conclusi infatti i discorsi e gli interventi di autorevoli personaggi che hanno caratterizzato i due giorni dell'incontro internazionale presieduto dal principe Filippo di Edimburgo, la parola e' passata direttamente ai giovani che, con il loro entusiasmo ed il vivace folclore presi in prestito dal mondo orientale, hanno manifestato oggi in favore della natura e della sua conservazione. peccato che avverse condizioni del tempo (un vento fortissimo e in alcuni tratti anche la pioggia) abbiano condizionato la festa.

Nonostante tutto pero' sono stati migliaia, forse cinquemila, coloro che attraverso quattro localita' non distanti: Cortona, Gubbio, Nocera Umbra e Spoleto, si sono incolonnati sin dal mattino alla volta di Assisi. Qui sono giunti verso le sedici con stendardi, striscioni, lunghissime manicavento bianche, caratterizzanti la liberta' e la purezza dell'aria e poi immensi soli di stoffa che le forti raffiche di vento facevano garrire in aria dando quasi la sensazione di illuminare e riscaldare la fredda giornata pressoche' autunnale. Ad Assisi, in piazza della repubblica, ad attendere i marciatori c'era il sindaco Profumi, per il primo impatto con le autorita'. Poi il lungo corteo si e' incamminato lungo le strette strade verso la basilica di San Francesco, dove e' avvenuto l'incontro con i responsabili delle maggiori fedi religiose del mondo, presenti in questi giorni ad Assisi, per un loro incontro ecumenico in difesa della natura. hanno parlato per i religiosi padre Serrini e per il wwf il principe Filippo di Edimburgo.

Entrambi hanno rivolto ai manifestanti parole di elogio e di ammirazione per la loro partecipazione a questo ''atto di fede e di amore'' che simboleggia l'attaccamento e l'aspirazione per un mondo che difenda la conservazione e la specie, combatta l'inquinamento ed il degrado e si indirizzi definitivamente verso la pace. Poi il principe Filippo, intirizzito anch'egli dalle forti raffiche di vento che dal monte Subasio si abbattevano verso la pianura umbra, prendeva sotto braccio alcuni sacerdoti buddisti, invitando tutti nella chiesa di s.pietro dove i festeggiamenti sono proseguiti con concerti e spettacoli folcloristici. In precedenza il principe Filippo accompagnato da autorita' ed esponenti del WWF, si era recato sul monte subasio all'eremo delle carceri, uno dei piu' caratteristici luoghi della vita francescana, dove ha piantato un leccio di due metri, in ricordo dell'avvenimento. La cerimonia e' avvenua davanti alla statua del santo ed a pochi metri dove ancora vegeta il secolare leccio antico di settecento anni, tanto caro al fraticello di Assisi. Domani mattina le cerimonie del 25/mo del WWF vedranno la loro definitiva conclusione con il solenne incontro nella basilica superiore di San Francesco, tra gli esponenti del WWF internazionale e le rappresentaze religiose per un comune atto di fede a difesa della natura. (ansa).

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