Le visite dei pontefici
Si è spento all’età di 73 anni, dopo una malattia fulminante e incurabile, sempre tenuta riservata, lo scrittore Sebastiano Vassalli, recente candidato italiano al premio Nobel e prossimo premio Campiello alla carriera. Lo riferisce Roberto Cicala, presidente del Centro Novarese di Studi Letterari di cui lo scrittore era socio onorario. Vassalli era celebre nel mondo per il romanzo “La chimera”, ambientato nella pianura novarese dove ha vissuto fin dai primi anni di età. La città di Novara gli dedicherà solenni funerali civili in prefettura mercoledì a cura del Centro Novarese di Studi Letterari. Sempre nei locali della prefettura di Novara sarà allestita la camera ardente. Vassalli si è spento intorno alle 23,30 nell’Hospice Monsignor Zaccheo di Casale Monferrato (Alessandria). Tra le sue numerose opere figurano “La notte della cometa” (1984), “Marco e Mattio” (1992) e il più recente “Terre selvagge” (2014). Ha scritto per numerosi quotidiani italiani.
Tra gli italiani più tradotti all’estero, Vassalli era stato segnalato all’Accademia di Svezia dall’Università di Goteborg. Nato a Genova, praticamente abbandonato dai genitori e trasferitosi da bambino a Novara, dove ha vissuto con gli zii, si è laureato in Lettere con una tesi sull’arte contemporanea e la psicanalisi con Cesare Musatti, ed è stato insegnante. Tra le sue passioni, la pittura. Il successo è arrivato nel 1990 con «La chimera», romanzo storico ambientato nella campagna novarese del Seicento, con cui vinse lo Strega. Autodefinitosi viaggiatore nel tempo, dopo un’iniziale adesione alla neo-avanguardia, Vassalli ha dato vita a una narrativa tesa a rappresentare la condizione umana nel corso della storia. Militante nel Gruppo 63, fu Italo Calvino a scoprirlo agli inizi degli anni Settanta grazie all’opera “Tempo di massacro”. (Corriere.it)
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