cultura

Il Cantico al Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La vocazione del Teatro Stabile dell’Umbria, fondato trent’anni fa, è da sempre profondamente radicata nell’identità culturale di questa sorta di città-regione che è l’Umbria. Francesco, il Santo Poeta che con il suo Cantico delle Creature ha partecipato all’Umanità la gioia mistica della Creazione e della Fede, è l’Umbria, terra dell’armonia della Natura, dell’Arte sacra, delle Laude che, a cominciare proprio dal Cantico delle Creature, costituiscono le più antiche espressioni poetiche della letteratura italiana. In questa prospettiva lo Stabile umbro presenta la produzione di CANTICO, tratto dal romanzo di Aldo NoveTutta la luce del mondo, biografia romanzata di San Francesco, vista attraverso gli occhi del nipote bambino del Santo di Assisi” (Ed. Bompiani 2014), da un’idea di Giulia Zeetti che sta costruendo la drammaturgia dello spettacolo come una “narrazione in musica”. Giulia Zeetti ne curerà anche la regia e sarà in scena, accanto ai musicisti Francesca Breschi, cantante, compositrice e insegnante, dedita da anni allo studio e all’esecuzione della musica popolare e di scena, e Peppe Frana, concertista, solista e insegnante, studioso ed esecutore di musica medievale. Breschi e Frana sono i creatori delle musiche originali, che suoneranno e canteranno in scena dal vivo. La messinscena di CANTICO presenta un impianto scenico creato dall’artista giapponese Ayumi Makita con gioiosa inventività ma anche estremamente semplice, per rendere l’allestimento adatto a qualsiasi spazio.

Dopo queste prime recite dal primo al 4 ottobre prossimi al Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi, lo spettacolo sarà ripreso in tournée nel 2016.

Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con Associazione Culturale Gli Instabili

con il Patrocinio della Basilica Papale e Sacro Convento di S.Francesco in Assisi

CANTICO

NARRAZIONE IN MUSICA

tratta dal romanzo di Aldo Nove

“Tutta la luce del mondo. Il romanzo di San Francesco”

e dalle Fonti Francescane 

con

Francesca Breschi

Peppe Frana

Giulia Zeetti

elaborazione drammaturgica e regia di Giulia Zeetti

musiche composte ed eseguite dal vivo da Francesca Breschi e Peppe Frana

scene e costumi di Ayumi Makita

in collaborazione con Piccolo teatro degli Instabili di Assisi

Si ringraziano gli studenti della Scuola di Scenografia

dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia

ASSISI, Piccolo Teatro degli Instabili

da giovedì 1 a domenica 4 Ottobre 2015 ore 21,30

lo spettacolo dura circa un’ora 

L’Autrice:

Una favola che nasce ad Assisi, nel cuore dell’Umbria, nell’anima del Medioevo dove tutto era contrasto, diceria, magia. Dove ogni cosa rimandava continuamente a qualcosa d’ Altro. La favola di S. Francesco. Storia meravigliosa, cruda e sublime. A partire dal romanzo di Aldo Nove "Tutta la luce del Mondo" (Ed. Bompiani 2014), di cui abbiamo mantenuto la trama e conservato alcuni passi, si aggiungono dei frammenti dello stesso Francesco d'Assisi, in cui possiamo percepire la sua forte personalità e la sua visione di amore onnicomprensivo di tutte le cose. Questa storia la racconteremo con la musica attraverso brani tratti dalla tradizione gregoriana e dai Laudari, in originale e rivisitati. Musica come universo mistico di suoni e canto come racconto, come voce che narra e che tocca il cuore e le orecchie di un bambino. Il bambino Piccardo, nipote di Francesco che si mette alla ricerca di questo suo strano zio, santo e matto. Il bambino dentro ognuno di noi che ascolta ancora le fiabe intorno al fuoco e crede ai miracoli.

Giulia Zeetti

La Messinscena

La voce che narra, la voce che canta, la musica che eleva o sprofonda a seconda dell’emozione che si vuol toccare: l'idea è stata quella di unire questi elementi in un “Cantico”.

L'immersione nel contesto medioevale inteso come mentalità carica di stupore per la vita, per la morte, per le storie, per il divino, per la natura. Condurre, tramite il canto, dentro una storia. La favola di Francesco viene cantata e anche raccontata ma sempre tramite la musica.

Un racconto in musica, nel quale la parte narrante usa testi estrapolati dal libro di Aldo Nove e brani tratti dalla tradizione gregoriana e dai Laudari, in originale e rivisitati.

La Scenografia

Per la scena è stato realizzato un fondale fatto di stoffe che riprendono alcune scene descritte nel romanzo di Aldo Nove e che raffigura una foresta come luogo ideale di meditazione. I costumi, realizzati con gli stessi tessuti, rendono le figure degli interpreti macchine attoriali che si sovrappongono al fondale, confondendosi in esso.

La creazione del fondale e dei costumi è stata affidata a Ayumi Makita, artista e scenografa giapponese, in collaborazione con gli allievi di scenografia dell’accademia di Belle Arti di Perugia.

Aldo Nove

Pseudonimo di Antonio Centanin (Viggiù, 12 luglio 1967), è uno scrittore e poeta italiano. Lo pseudonimo trae origine da una frase, ALDO DICE 26 X 1, presente nel telegramma diffuso dal Comitato Nazionale di Liberazione Alta Italia (CLNAI) nell'aprile del 1945 per comunicare il giorno (26) e l'ora (1 di notte) in cui dare inizio all'insurrezione dei partigiani a Torino nella guerra di liberazione dall'occupazione nazista. Aldo è appunto il nome presente nel messaggio mentre Nove è dato dalla somma delle tre cifre 2, 6 e 1.

Nel 1996, dopo la laurea in filosofia morale, scrive Woobinda e altre storie senza lieto fine, edito da Castelvecchi e ripubblicato da Einaudi nel 1998 con il titolo Superwoobinda. Con il racconto Il

mondo dell'amore, pubblicato nell'antologia Gioventù cannibale (Einaudi 1996) viene collocato dalla stampa

nella famiglia di genere pulp dei cosiddetti "Cannibali", che annovera, tra gli altri, Niccolò Ammaniti. Ha

pubblicato due raccolte di poesia con lo pseudonimo Antonello Satta Centanin, in cui ha unito i cognomi

della madre e del padre, e un libro di poesie ispirate a celebri brani rock dal titolo Nelle galassie oggi come

oggi. Covers (con Tiziano Scarpa e Raul Montanari). L'uscita di Amore mio infinito, nel 2000, segna una

svolta intimista ed esistenzialista che lo allontana dalla letteratura "cannibale". Nel 2006, il cantautore Bugo

scriverà una canzone intitolata "Amore mio infinito", tributo al libro di Nove, il quale comparirà nel videoclip

omonimo girato nel 2006. Aldo collaborerà ancora con Bugo nel 2008 per la stesura della canzone "Balliamo

un altro mese", che entrerà nel disco di Bugo intitolato Contatti. Negli anni successivi Nove si interessa alle

questioni sociali legate al precariato e alla flessibilità: nel 2005 oltre a pubblicare un curioso omaggio a

Fabrizio De André, Lo scandalo della bellezza (No Reply, 2005), è coautore (con Alessandro Gilioli) del testo

teatrale Servizi & Servitori: la vita, al tempo del lavoro a tempo; l'anno seguente pubblica Mi chiamo Roberta,

ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese (Einaudi Stile Libero, 2006) con cui vince il Premio "Stephen

Dedalus". Nel 2006 dà vita, con la TEA, alla collana di narrativa Neon, con opere di Giovanna Giolla,

Alessandro Scotti e Ciro Ascione. Nel 2010 pubblica "La vita oscena", testo autobiografico che ripercorre la

sua vita dall'infanzia all'età adulta. Nel 2012 pubblica "Giancarlo Bigazzi, il geniaccio della canzone italiana"

(Bompiani).

Edoardo Sanguineti lo inserisce, insieme a Tiziano Scarpa e a Giuseppe Caliceti, nel suo Atlante del

Novecento Italiano, ponendoli a chiusa del "secolo delle avanguardie" della letteratura italiana.

OPERE

·Romanzi, racconti

Woobinda e altre storie senza lieto fine, Roma, Castelvecchi, 1996; nuova ed. ampliata, Superwoobinda,

Torino, Einaudi, 1998 Il mondo dell'amore, in Gioventù cannibale, a cura di Daniele Brolli, Torino, Einaudi,

1996 Roby Vandalo è Brian Ferry sulle cassette del mercato che fanno il sabato qui a Malnate, in Labranca

Remix, Roma, Castelvecchi, 1997 Puerto Plata Market, Torino, Einaudi, 1997 Io allora me ne sono andato a

puttane, in Il fagiano Jonathan Livingston: Manifesto contro la New Age, Roma, minimum Fax, 1998 Amore

mio infinito, Torino, Einaudi, 2000 La più grande balena morta della Lombardia, Torino, Einaudi, 2004 Zero il

robot, Milano, Bompiani ("Grandi asSaggi"), 2008 Si parla troppo di silenzio, Milano, Skira, 2009 La vita

oscena, Torino, Einaudi, 2010 Tutta la luce del mondo, Milano, Bompiani, 2014

·Poesia

Tornando nel tuo sangue, Venezia, Edizioni del Leone, 1989 Musica per streghe, Milano, Polena, 1991 Nelle

galassie oggi come oggi. Covers, con Tiziano Scarpa e Raul Montanari, Torino, Einaudi, 2001 Fuoco su

Babilonia!, Milano, Crocetti, 2003 Maria, Torino, Einaudi, 2007,A schemi di costellazioni, Torino, Einaudi,

2010 Addio mio novecento, Torino, Einaudi, 2014

Francesca Breschi

Firenze, 1960.

Studi privati di pianoforte dal 1968 al ’78. Studia e si perfeziona nel canto con il M° Pezzetti di Perugia. In attività dal 1978.

Componente dal 1990 del Quartetto Vocale di Giovanna Marini della quale dal 1995 è anche assistente musicale e direttrice dei cori per le musiche di scena composte fino ad oggi dalla stessa.

Musicista di formazione classica, cantante, attrice e didatta è da sempre legata al teatro (socia della Coop. Pupi & Fresedde dal 1981 al 1986) e a mondi paralleli come la video-arte, le arti plastiche, la poesia, la canzone d’autore. la musica elettronica, la musica medievale e antica, collaborando dal 1978 con numerosi artisti, tra i quali spiccano Nicola Piovani, Elio De Capitani, Antoni Muntadas, Raúl Rodriguez e José Antonio Hergueta (video-artisti); Francesco de Gregori, Serena Nono (pittrice), Giancarlo Cobelli, Roberto Roversi, Patrice Kerbrat, Giulio Bosetti, Hans Günther Heyme, Franz Marijnen (registi teatrali); David Riondino, Emilio Isgrò (autore di arti visive e drammaturgo) , l’Ensemble Micrologus, Ensemble Lucidarium (musica medievale), Mario Brunello e Marco Paolini; Vinicio Capossela.

Tra i vari spettacoli, da ricordare “I Tigi – Canto per Ustica” con Marco Paolini; le “Albe” del Festival “I Suoni delle Dolomiti”, sempre con Marco Paolini e Mario Brunello, insieme a Giovanni Sollima e Paolo Fresu; dal 1990 in poi tutte le cantate col Quartetto Vocale di Giovanna Marini; partecipazioni alla tournée “Il Fischio del Vapore” con Francesco De Gregori, varie produzioni del Teatro dell’Elfo di Milano e concerti con Vinicio Capossela e la Banda della Posta.

Negli ultimi anni, pur continuando l’attività all’interno del Quartetto Vocale di Giovanna Marini, si dedica ai propri progetti:

“Combat/ Il Combattimento di Tancredi e Clorinda” (progetto speciale per Stazione Leopolda/Fabbrica Europa 2004).

“Nomadía: tra monti d’oriente e occidente”, per voce, violino e violoncello, progetto per il Festival “I Suoni delle Dolomiti”.

“Anghelos, Cap. I, L’Angelo senza Fortuna”, per voce ed elettronica, produzione del Festival Internazionale MilanoOltre presso il Teatro dell’Elfo di Milano.

“Cundu Luna Vini” (nuova produzione) con I Violini di Santa Vittoria e con Riccardo Tesi come ospite.

“Intrecci”, con l’Archaea Strings Ensemble, progetto per voce e quintetto d’archi su repertori tradizionali e di nuova scrittura.

“Il Canto delle Donne. Viaggio nella parola musicale femminile dal Medioevo a Patti Smith” creato con Andrea Felli.

“I’ piansi, or canto”, programma sulla poesia in musica.

“Di mezzo il mare” con Andhira.

“Il Canto segreto degli alberi”, progetto sulla musica di tradizione orale italiana, con Ettore Bonafé.

Il cd “Il Canto segreto degli Alberi” è stato nominato Coup de Coeur “Crèation Musiques du Monde 2013 dalla francese Academie Charles Cros, riconoscimento ritirato presso la fiera Babel Med di Marsiglia nel marzo 2013.

Svolge un’intensa attività didattica in Italia e all’estero sia di tecnica vocale che sui repertori di canto di tradizione orale italiana.

Dal 1995 collabora assiduamente con il Teatro dell’Elfo di Milano (Elfo/Puccini) sia in scena che per la didattica aprendo un corso annuale per professionisti dello spettacolo.

Peppe Frana

Salerno, 1986.

Si interessa presto alle musiche modali extraeuropee attraverso la musica di Ross Daly e intraprende lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia, dove frequenta alcuni tra i più rinomati maestri: Yurdal Tokcan, Omer Erdogdular, Murat Aydemir, Daud Khan Sadozai, Ross Daly stesso.

Dall‘incontro con i membri dell’Ensemble Micrologus scaturisce l’interesse per la musica del medioevo europeo e per il liuto a plettro, di cui diventa presto uno dei più apprezzati solisti e insegnanti.

Dal 2013 studia liuto medievale presso la Schola Cantorum Basilensis sotto la guida di Crawford Young, inaugurando la sua prima esperienza di studio musicale accademico.

È laureato con lode in filosofia presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli.

Collabora stabilmente con molti artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, orientale ed extracolta tra cui ricordiamo: Ensemble Micrologus, Ensemble Calixtinus, Ensemble Ambragrigia (Marco Ferrari, Fabio Tricomi, Peppe Frana), La Contraclau, Cantsiléna, Ensemble Bahar, Mosè Chiavoni, Vinicio Capossela, svolgendo una florida attività concertistica nei più prestigiosi festival italiani ed internazionali.

Giulia Zeetti

Perugia 1982

Attrice e cantante. Dopo il liceo classico, nel 2003 si diploma al CUT di Perugia, e nel 2006 alla scuola di perfezionamento per attori “Santa Cristina” diretta da Luca Ronconi.

Lavora con diversi gruppi teatrali e compagnie come Teatropersona, Fontemaggiore, Teatro Le Maschere, Teatro Eliseo, Gennadi N. Bogdanov, Compagnia Donati&Olesen. Nel 2013 vince il bando "I Teatri del Sacro" con lo spettacolo Stava la madre, di Angela De Mattè, regia di Sandro Mabellini e musiche di Ambrogio Sparagna. Nel 2009 fonda il collettivo ART N/VEAU con cui crea spettacoli come Terremoto. Io, lei, l'altra. Con emozione altissima. L' Uccello di fuoco. Dall' altra parte del mondo, collaborando con Teatro Stabile dell'Umbria e Sosta Palmizi. Nel 2015 entra a far parte della Compagnia di Giovani dello Stabile dell’Umbria con la quale, dopo l’impegno di CANTICO, tornerà in scena in L'IMPORTANZA DI ESSERE EARNEST DA Oscar Wilde, diretto da Antonio Latella,che sarà ripreso a gennaio 2016, e, a febbraio e marzo 2016, nella ripresa di 7 MINUTI di Stefano Massini, per la regia di Alessandro Gassmann.

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