cronaca

Riconosciute le virtù di Fra Daniele, amico e figlio spirituale di Padre Pio

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 04-02-2018

E’ stato approvato il 22 settembre scorso, ma è stato notificato solo pochi giorni fa, il decreto della Congregazione delle Cause dei Santi con cui riconosce la «validità dell’inchiesta diocesana, svolta presso la Curia ecclesiastica di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, sulla vita, le virtù e così pure sulla fama di santità e dei segni del Servo di Dio Daniele da San Giovanni Rotondo (al secolo Michele Natale), religioso professo dell’Ordine dei frati minori cappuccini».


SARA' VENERABILE


A questo punto, spiega un comunicato dei minori cappuccini della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio”, può cominciare la cosiddetta “fase vaticana” della Causa di beatificazione e canonizzazione, il cui primo passo sarà l’assegnazione, da parte della Congregazione, di un relatore che si occuperà di preparare la Positio super virtutibus, e che si concluderà con l’autorizzazione del Papa alla promulgazione del decreto ufficiale sull’eroicità delle virtù del Servo di Dio a cui, da quel momento, spetterà il titolo di “venerabile”.


IL MIRACOLO


Ma solo dopo l’approvazione di un miracolo, attribuito alla sua intercessione, precisa Agensir, si potrà procedere alla beatificazione, mentre per la canonizzazione occorrerà il riconoscimento di un altro miracolo che dovrebbe verificarsi dopo la beatificazione.


L'INCHIESTA


Fra Daniele, confratello e figlio spirituale di Padre Pio, è morto in concetto di santità il 6 luglio 1994. L’inchiesta diocesana è iniziata il 7 luglio 2012, con l’insediamento e il giuramento dei componenti del Tribunale ecclesiastico, ed è terminata il 5 novembre 2016 con l’apposizione dei sigilli sulla documentazione raccolta durante l’inchiesta diocesana e sulle due copie conformi, successivamente consegnate alla Congregazione delle Cause dei santi.


LA GUARIGIONE MIRACOLOSA


Nella vita di fra Daniele si incrociano continue malattie, sofferenze e guarigioni: fino alla data della morte, avvenuta il 6 luglio 1994, subisce quattordici interventi chirurgici, uno dei quali per l’asportazione di un tumore alla milza giudicato inguaribile. Fra Daniele si risveglia dall’intervento sebbene il chirurgo che l’ha operato abbia accertato la sua morte.


SALVEZZA PER TUTTI


I lunghi periodi di cure fuori dal Convento, evidenzia Vatican Insider, suscitano calunnie, ma c’è anche l’allegria con cui il Frate sminuisce i suoi mali e allevia quelli altrui: sono note, tra amici e devoti, le caramelle benedette da lui dispensate con semplicità e i mali poi attenuati o scomparsi. Il Frate desidera la salvezza per tutti: «Signore - chiede - dammi tutte le sofferenze che vuoi, ma un giorno fammi incontrare in Paradiso tutte le persone che ho avvicinato». E ripete spesso, come giaculatoria: «Gesù, Maria, vi amo, salvate anime».


PIO XII


Ci sono poi l’amicizia e le benedizioni di papa Pio XII, e c’è la guerra: prima di partire, i soldati si fermano da fra Daniele. Il Frate è tra le macerie di Foggia, sandali e bisaccia, quando la città è distrutta dai bombardamenti del ‘43.


"UAGLIO' DOVE HAI IMPARATE A CUCINARE?"


Fra Daniele resta fratello laico a vita. Nelle comunità a cui è destinato fa il sacrista, il portinaio, il cuoco. Un giorno padre Pio gli chiede: «Uaglio’…, ma tu dove hai imparato a cucinare così bene e a preparare dei piatti così squisiti?». Il frate arrossisce e risponde: “Padre, io li preparo sì, ma vicino a me ci sono gli Angeli che mi aiutano”. E padre Pio: «Ho capito, questo volevo sentirti dire».


IL PRESEPE


Spronato dalla madre e da padre Pio allestisce – pur non ritenendosene capace – un presepe davanti al quale ogni anno si moltiplicano conversioni e vocazioni sacerdotali. Padre Pio commenta: «Dove ci mettiamo le mani noi, esce sempre qualcosa di buono e di bello».


"DOVE VAI TU, VENGO ANCHE IO"


Quello con padre Pio è un legame simbiotico. Quando viene disposto che fra Daniele lasci San Giovanni Rotondo per unirsi alla comunità di Vico del Gargano, il Santo lo consola: «Figlio mio, gli uomini si possono separare col corpo, ma non con l’anima. Davanti a Dio non esiste la distanza: dove vai tu vengo anche io»

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