cronaca

Quindicimila alberi in dono, rinasce la valle devastata

Roberta Paolini Provincia di Bolzano
Pubblicato il 18-12-2020

Un progetto ambizioso, quello del piano di ripristino boschivo

La devastazione della tempesta Vaia è stata davanti ai loro occhi per mesi. Il fianco della montagna alle spalle dello stabilimento di Luxottica, ad Agordo nel Bellunese, è un cimitero di alberi. E l' azienda di lenti e occhiali, che qui ai piedi delle Dolomiti patrimonio Unesco ha la sua fabbrica più grande, 4.500 dipendenti in un Comune di 4mila abitanti (ma 8mila persone impiegate direttamente se si considerano anche gli altri insediamenti nel bellunese, a Sedico e Cencenighe), ha deciso che lo shanghai di abeti senza vita andava trasformato in qualcosa.

Un progetto ambizioso, il piano di ripristino boschivo, il più imponente da quando la distruzione del 2018 ha sconvolto il Veneto e parte del Trentino. Un piano che, nell' animo di Luxottica, è solo un primo passo. Il fianco della montagna è un' area di 30 ettari in località Larion-Baster. Una zona molto impervia e inclinata, che corrisponde a più o meno 50 campi da calcio, «visibile - spiega il sindaco di Agordo, Roberto Chissalè - da ogni angolo del comune, ma anche un' area parcellizzata in molti piccoli proprietari terrieri, circa un centinaio».

Troppo oneroso e complesso per l' amministrazione pensare di curare quel pezzo di foresta schiantata. Ecco allora che Luxottica, senza svelare di essere lo sponsor, ha preso a cuore l' intervento, si sono sondati i proprietari, e si è riuscito a tratteggiare il disegno di restituzione del bosco. Un lavoro di comunità con alle spalle il gruppo dell' occhialeria di Leonardo Del Vecchio, che in queste valli è ha portato negli anni lavoro e benessere.

Luxottica si prenderà cura di 15.000 alberi, recuperando i tronchi abbattuti dalla tempesta, mettendo in sicurezza il suolo, salvaguardando gli alberi risparmiati e favorendo la crescita di quelli che nasceranno spontaneamente per la rigenerazione naturale della foresta. Il piano prevede anche l' impianto in piccoli nuclei di 2.000 nuovi alberi, solo di specie di origine locale, per aumentare la biodiversità e la resilienza della foresta in accordo con le indicazioni scientifiche.

La fase iniziale, che si concluderà entro il primo trimestre del 2021, prevede la pulizia dell' area e la rimozione del legname abbattuto, e sarà cruciale per raggiungere due obiettivi: mettere in sicurezza i terreni, riducendo il rischio di frane e smottamenti, e salvaguardare le altre foreste dall' attacco di insetti dannosi che prolificano nel legname abbandonato a terra. In primavera seguirà la seconda fase di rigenerazione vera e propria. L' intervento è realizzato in collaborazione con Etifor, spin-off dell' Università degli Studi di Padova specializzato in consulenza, progettazione, ricerca e formazione in ambito ambientale.

Non è la prima iniziativa che l' azienda mette in campo per il territorio: si va dal welfare aziendale ai progetti per i giovani, al piano tamponi per tutelare i dipendenti nell' epidemia Covid con il virologo Andrea Crisanti, agli investimenti in energie rinnovabili in tutti i suoi stabilimenti. Dice Giorgio Striano, Group Manufacturing Director: «Nell' affrontare il progetto, prima di piantare nuova foresta abbiamo voluto prenderci cura dell' esistente e degli alberi risparmiati dalla tempesta, per mantenerli nel tempo così da preservare negli anni il territorio, drenare le acque piovane e conservare la biodiversità. Sono piccoli gesti in grado di fare la differenza e di restituire alla comunità un bosco rigenerato e una montagna ancora più bella. Una sorta di regalo di Natale che Luxottica vuole donare a un territorio con cui ha un legame storico e speciale». (La Stampa)

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