cronaca

Primo vescovo italiano ucciso dal virus

Luca Bonzanni ilnews24.it
Pubblicato il 16-07-2020

IL DRAMMA A LA PAZ

Da più di trent' anni fidei donum in Bolivia, Eugenio Scarpellini era pastore di El Alto Un filo di tragedia e dolore lega due terre, simbolicamente. È un bergamasco il primo vescovo italiano titolare a morire per il Covid. Non è deceduto, però, nella sua provincia natale ma in Bolivia, dove svolgeva il proprio ministero.

Monsignor Eugenio Scarpellini, 66 anni, originario di Verdellino e pastore di El Alto, popoloso centro a ridosso di La Paz, si è spento ieri per l' aggravarsi del virus.

«Si è distinto per la sua dedizione ai più poveri e la sua instancabile lotta per la giustizia », è il ricordo della Conferenza episcopale boliviana, di cui Scarpellini era stato segretario generale aggiunto tra il 2012 e il 2015. Ordinato sacerdote nel 1978, Scarpellini era stato anche vicario parrocchiale di Nembro, tra il 1982 e il 1987; l' anno successivo era partito per la Bolivia, come fidei donum, ricoprendo diversi incarichi.

Nel 2010 era stato nominato vescovo ausiliare di El Alto: tre anni dopo, papa Francesco gli ha affidato la guida della diocesi. Alla fine del 2019, aveva mediato nella crisi esplosa dopo le dimissioni dell' ex presidente Evo Morales. Proprio nei mesi scorsi, ai media del Paese sudamericano aveva parlato ampiamente dell' avanzare della pandemia nella sua Bergamo: «Sono in contatto con amici e parenti per capire quali siano le misure per prevenire i contagi, è una situazione molto preoccupante ». Più volte, inoltre, il vescovo aveva espresso la propria preoccupazione per la diffusione del virus in Bolivia, dove si contano quasi cinquantamila casi. Tra questi anche la presidente ad interim, Jeanine Añez, e un terzo dei ministri del suo governo.

Colpito anch' egli dal virus, Scarpellini era ricoverato in ospedale a La Paz: dopo un momento in cui sembrava superata la fase più critica, ieri mattina si è avuto un repentino peggioramento, fatale. Il vescovo ha avuto due improvvisi arresti cardiaci: rianimarlo è stato impossibile. Ad annunciare la morte in Italia è stato il Centro missionario della diocesi di Bergamo, «con profondo dolore, ma con la fiducia riposta in Cristo: lo affidiamo alla misericordia del Buon Pastore».

 

Avvenire

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