cronaca

NOEXPO: Milano a ferro e fuoco. Partecipa anche un black-bloc in carrozzina. VIDEO

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Milano a ferro e fuoco venerdì pomeriggio. Circa 500 antagonisti all'interno della «May Day Parade» si sono scatenati in pieno centro. Lungo il percorso la manifestazione ha lasciato molte auto incendiate. Gli antagonisti, provenienti da diversi Paesi europei, hanno anche spaccato diverse vetrine di banche, finanziarie, sportelli delle Poste ma anche negozi di alimentari e agenzie di viaggio, rotto e oscurato telecamere. In diverse occasioni i manifestanti hanno anche affrontato la polizia a distanza, lanciando bottiglie incendiarie, sassi, pezzi di cemento, oggetti vari e fumogeni. Una bomba carta è stata lanciata all’interno della pasticceria Venchi, in piazza Cadorna, incendiandola.Tra le forze del'ordine e i manifestanti tuttavia non ci sono stati momenti di contatto. Secondo quanto riferito dalla questura, nel corso degli scontri alcuni manifestanti che stavano lanciando molotov contro le forze dell'ordine o incendiando auto e danneggiando cose lungo la strada sono stati fermati. Al momento non è noto il numero delle persone portate in questura, che sarebbero tra 20 e 30. Tra le forze dell’ordine, sette carabinieri e quattro poliziotti sono stati feriti.

Banche danneggiate

Il lancio di idranti è iniziato per contrastare i fumogeni lanciati durante la manifestazione, partita da piazza XXIV Maggio: un gruppo di antagonisti ha imbrattato le vetrine della banca Intesa Sanpaolo all’angolo tra via De Amicis e piazza Resistenza Partigiana, dove è comparsa la scritta «Più cemento più debito» e sono stati affissi manifesti No Expo. Qui la polizia si è attestata creando un’imponente barriera di scudi dietro cui sono stati piazzati blindati e mezzi con estintori per impedire ai manifestanti di accedere centro cittadino. L’ala più dura dei No Expo le è sfilata davanti, con lancio di fumogeni, probabilmente valutando il grande numero di agenti. Alcuni manifestanti hanno lanciato sassi contro le vetrine, infrangendole, lungo il percorso del corteo. Colpita tra l’altro una sede di Fineco. Successivamente, sono state infrante numerose vetrine di esercizi che si affacciano su via De Amicis: rotte tutte le vetrate di negozi di arredamento, di agenzie viaggi, di alimentari.




In piazza Sant'Ambrogio

Lancio di bottiglie contro la polizia in piazza Sant’Ambrogio. Camionette degli agenti hanno bloccato a distanza anche le vie di fuga in via San Vittore e verso la stessa piazza. Il corteo è proseguito lungo via Carducci, dove scritte con lo spray sono state fatte sul palazzo dell’Enel da un gruppo di contestatori che ha lasciato sulla facciata della sede dell’azienda scritte utilizzando uno stencil. Questo gruppo, completamente vestito di nero, sembrava avere il compito di segnare con la vernice tutte il percorso della manifestazione. Tensioni e scontri all’angolo tra corso Magenta e via Carducci: antagonisti con il volto coperto hanno lanciato numerose bombe carta, fumogeni e bottiglie incendiarie verso la polizia schierata in corso Magenta. Gli antagonisti si sono lanciati verso le forze dell’ordine, che hanno risposto con un lancio di lacrimogeni e hanno respinto così l’avanzata.



«Non accettiamo zone precluse»

Lungo il percorso gli antagonisti hanno spaccato anche diverse vetrine e parabrezza delle auto, e imbrattato i muri con scritte No Expo. Macchine in fiamme in corso Magenta, dove è entrato in azione un gruppo di black bloc che ha devastato l’incrocio creando delle barricate con fioriere e cassonetti dell’immondizia. «Non accettiamo che alcune zone di questa città siano precluse al dissenso», hanno gridato i manifestanti giunti in via Vincenzo Monti. Largo D’Ancona, il crocevia tra corso Magenta e via Carducci, è stato praticamente isolato: auto in fiamme e due colonne di fumo nero che sono salite fin sopra i palazzi.



Una barricata è andata in fiamme al centro di corso Magenta. Parte del black bloc è stata dispersa, altri sono rimasti sul posto a lanciare oggetti contro le forze dell’ordine. Una ventina di manifestanti sono stati fermati. All’altezza di corso Magenta- largo D’Ancona un gruppo consistente di manifestanti anarchici travisati ha lanciato molotov in direzione anche delle forze dell’ordine. Lo scopo dei manifestanti violenti era di «distrarre» per consentire una deviazione del corteo verso le vie del centro. Il gruppo di manifestanti violenti è stato isolato grazie ai contingenti di forza pubblica dal resto del corteo nei pressi di via Caradosso.


I black bloc hanno preso di mira le auto di lusso lungo il percorso: Bmw Mercedes e Audi gli obiettivi preferiti dei contestatori, mentre i vigili del fuoco sono rimasti in azione per spegnere le fiamme. All’interno del blocco nero si è assistito a una rottura tra quelli che volevano impedire il ribaltamento e la distruzione delle auto e chi invece voleva continuare a danneggiare. Intanto è continuata la tensione e i black bloc hanno distrutto anche i semafori. Petardi e bombe carta sono esplose tra via Boccaccio e piazza Virgilio, distruggendo la sede della Bnl. In via Caradosso, non distante da piazza Cadorna, dopo un tafferuglio con le forze dell’ordine molte auto sono andate in fiamme o danneggiate. Il fumo nero ha avvolto tutto nella strada, a due passi dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie. Tafferugli sono avvenuti anche in piazza Conciliazione.


In piazza Conciliazione contro le forze dell’ordine sono state scagliate anche due molotov e sono state date alle fiamme altre auto. I tafferugli hanno interessato anche via Solari. Il corteo è stato frazionato e una parte è stata indirizzata verso viale Coni Zugna per cercare di fare fronte «alle criticità», come è stato spiegato dalle forze dell’ordine. Venticinque camionette di polizia e carabinieri hanno raggiunto il quartiere tra via Mario Pagano e via Pier Capponi, precedute da decine agenti in tenuta antisommossa. Per tutti l’ordine è stato di muoversi lentamente. Il corteo ha quindi raggiunto via Buonarroti. In via Pagano e in via Guido d’Arezzo, un gruppo di manifestanti ha abbandonato le spranghe e gli indumenti e si è confuso tra la folla. Si teme che i black bloc possano raggiungere il Teatro della Scala, la cui piazza è stata blindata nell’eventualità di rischi. Verso le 18.30, la stragrande maggioranza degli attivisti per il corteo No expo vestiti di nero, che hanno provocato gli scontri in città, si sono dispersi dopo essersi cambiati d’abito. Circa 200 giovani appartenenti a varie anime della contestazione sono stati costretti dalla polizia ad avviarsi in direzione della metropolitana che si trova in piazzale Lotto. Gli ultimi manifestanti «duri» rimasti in gruppo dopo gli scontri nel centro cittadino si sono infine radunati alla fermata della metropolitana di Amendola Fiera.

Le contromisure

In serata a Palazzo Marino è stata convocata una riunione urgente con il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, quello ai Trasporti Pier Francesco Maiorino e quello alle Politiche sociali Pier Francesco Maran: il sindaco Pisapia e il prefetto Francesco Paolo Tronca hanno lasciato la «prima» alla Scala per assistervi. È stato convocato per sabato mattina, dal prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, un comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza in cui sarà fatto il punto sulla situazione sui disordini che si sono verificati oggi durante la manifestazione indetta per protestare contro Expo.


Le paure della vigilia

I manifestanti erano arrivati intorno alle 13 di venerdì in zona piazza XXIV Maggio, da dove sarebbe iniziato il corteo della «May Day Parade», tradizionale appuntamento del Primo maggio milanese. Alla partenza anche tamburi, fischietti, in aria bandiere No tav, Falce e Martello e U.S.I. Una ventina le bande e le formazioni musicali provenienti dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Germania è da altri Paesi europei. Ma accanto ai manifestanti pacifici si sono riuniti appartenenti a diversi gruppi antagonisti e anarchici provenienti da tutta Europa. La manifestazione è nata per le rivendicazioni della «generazione precaria», ma quest’anno il corteo era tutto dedicato ai temi No Expo. La polizia e i carabinieri avevano predisposto un imponente cordone di sicurezza lungo il percorso. Circa 2 mila gli uomini delle forze dell’ordine impegnati per una manifestazione ritenuta ad altissimo rischio, in particolare per la presenza di casseur stranieri (tedeschi, francesi, svizzeri, spagnoli) arrivati nei giorni scorsi e ospitati nelle case occupate degli anarchici milanesi. I Servizi segreti parlavano di un migliaio di violenti in arrivo, e così è stato. (Corriere)

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