cronaca

Il Covid nei conventi

Tommaso Montesano
Pubblicato il 01-11-2020

I frati e i poliziotti. Altro che “movida”. Il Covid fa breccia anche laddove i controlli e le precauzioni dovrebberoessere più stringenti. E invece. Prendiamo la lettera che frate Roberto Genuin, ministro generale dei Frati minori cappuccini, ha scritto a tutti i “superiorimaggiori” due giorni fa con l’aggiornamento della situazione sulla diffusione del Covid-19 nei conventi.

«Per diversi di noi il virus ha costituito l’ora del ritorno al Padre. Ormai ci hanno lasciato per questo una cinquantina di frati;degli ultimi deceduti più di qualcuno aveva meno di cinquant’anni». Considerando che i frati sono 22.212, questo significa che ogni mille cappuccini, due sono morti durante l’epidemia. Un rapporto superiore a quello registrato in Italia, dove ognimille persone a causa del virus è decedutolo 0,06% della popolazione. E questo nonostante l’Ordine per fronteggiare la diffusione dell’epidemia abbia ridotto le attività allo «stretto necessario».

ATTIVITÀ RIDOTTE

Tra queste, ricorda il ministro generale, «la beatificazione di Carlo Acutis ad Assisi e leconsuete ricorrenze di san Pio e di san Francesco». «Dappertutto siamo statimoltoattenti, applicando le misure consigliate per cercare di evitare possibili contagi», ha scritto frate Genuin. Ma questo non ha impedito il contatto con l’epidemia. Il ministro generale cita soprattutto la zona di Cracovia, in Polonia, dove «parecchi fratelli hanno contratto il virus». (Libero)

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