cronaca

Caso Calevo, 7 persone avrebbero preso parte al rapimento e altre 20 avrebbero collaborato

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sono almeno sette le persone che potrebbero avere avuto un ruolo attivo nel sequestro di Andrea Calevo, liberato lunedì con un blitz interforze a Sarzana. Ma il gruppo su cui la procura sta indagando è composto da circa altri venti soggetti. È quanto si apprende da fonte investigativa. Al momento indagati sono solo i quattro fermati. Il dato è contenuto nell'informativa depositata in procura dopo i primi arresti e la liberazione dell'ostaggio. Dei nominativi indicati dagli inquirenti, non tutti sarebbero allo stato indagati, ma interrogatori e accertamenti potrebbero in breve portare all'iscrizione dei loro nomi sul registro degli indagati come concorrenti e fiancheggiatori nel sequestro di persona. Tra gli arrestati, uno di loro avrebbe già ammesso le proprie responsabilità, fornendo agli uomini del Ros e dello Sco indicazioni sullo schema organizzativo della banda che ha messo in atto il sequestro.


BLITZ- Insieme alle prime ammissioni dei colpevoli si comincia a conoscere anche del dinamiche del blitz che li ha portati allo scoperto. Prima di effettuarlo, polizia e carabinieri hanno teso una trappola ai sequestratori per farli uscire e non mettere così in pericolo la vita dell'ostaggio. Gli investigatori avevano isolato i cellulari di Davide Bondani e di Fabijan Vila così che non potessero parlarsi o avvertire Pierluigi Destri, che stava per essere catturato in centro a Sarzana. I due sono stati catturati quando sono usciti per strada. Solo a quel punto gli investigatori sono entrati nella villetta di via del Campo, dove stavano Pierluigi Destri e Andrea Calevo. Prima di loro era entrato un gruppo di uomini armati che hanno identificato il luogo dove si trovava il rapito, un locale di un metro e mezzo per due ricavato nella stanza seminterrata della villetta.


IL FURGONE BIANCO - Le indagini sono arrivate alla casa di Pierluigi Destri grazie a una telecamera di sorveglianza che aveva ripreso l'auto di Andrea Calevo . A causa del buio gli inquirenti non erano riusciti a leggere la targa ma dopo un lungo lavoro hanno intercettato il furgone e sono così arrivati al Destri che al momento dell'arresto era in compagnia di un'albanese di 20 anni risultata estranea ai fatti.


IL QUARTO RAPITORE - Nella mattinata del primo gennaio i carabinieri del Ros hanno fermato una quarta persona. Si chiama Simon Alilai, ha 23 anni è di origine albanese e lavora come muratore insieme agli altri tre uomini già fermati. Con Pierluigi Destri, pluripregiudicato e cliente di Calevo probabilmente ideatore del rapimento e carceriere che però non avrebbe preso materialmente parte al sequestro, erano stati fermati Davide Bandoni, suo nipote, e Fabijan Vila, operaio edile. Ora i Ros e lo Sco stanno ora cercando il quinto uomo.(Corriere)

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