cronaca

Bernardo, ad Assisi nel suo viaggio di speranza in bicicletta lungo 700 km

Stefano Berti, Assisi Sport Facebook/Finalmente corro
Pubblicato il 16-09-2020

In sella per dimostrare che la disabilità può essere motivo di ispirazione

Sei tappe in bicicletta da Treviso fino a Roma, passando per Assisi dove arriverà oggi mercoledì 16 settembre intorno alle 18, nel duro e significativo percorso lungo circa 700 chilometri che vede protagonista Bernardo Bernardini. Pedalata dopo pedalata in bicicletta per portare un messaggio di speranza e sensibilizzare sul tema della disabilità e sulle possibilità di migliorare la propria condizione con la tenacia e la forza d’animo. Bernardo Bernardini, originario di Treviso, pilota d’aereo ritrovatosi su un letto di ospedale con due vertebre spezzate, è riuscito a rimettersi in piedi e a realizzarsi nello sport dopo 15 anni di interventi chirurgici e intensa e faticosa fisioterapia.

Oggi Bernardini si confronta con i normodotati nelle gare di triathlon: “Mi chiamo Bernardo – si legge nel suo sito web – sono un disabile con difficoltà motorie e quest’anno avevo in programma di andare a Bruxelles in bicicletta per portare al Parlamento Europeo il mio messaggio di integrazione della disabilità. La situazione internazionale conseguente al Covid-19 mi ha fatto modificare i piani, ma non demordere. Vedo nel Covid-19 molte analogie con la disabilità, mi sono ricordato di tutti i cambiamenti e le scelte che ho fatto per superare le difficoltà, così ho deciso di non abbandonare l’idea del viaggio in bici e ho scelto di disegnare un percorso che mi facesse rivivere l’emozione dei momenti significativi della mia vita”.




Una scelta, quella di arrivare ad Assisi, che viene dal cuore: “Ho scelto Assisi – dice Bernardo Bernardini raggiunto telefonicamente da AssisiSport – perché per me rappresenta il raggiungimento della pace interiore. Pace che per me arriva nel momento in cui si accettano le proprie diversità rispetto all’immagine di noi che ci siamo creati, le diversità che viviamo come difetti e che abbiamo paura di mostrare a noi stessi e agli altri per paura di non essere accettati e allontanati. Queste diversità rispetto all’immagine ideale di noi che ci creiamo negli anni, alimentano tensioni e sofferenze interiori verso le quali spesso soccombiamo cadendo nella finzione e nel vivere una vita apparente. Accettare i nostri difetti – sottolinea il campione di vita – gli errori che abbiamo commesso e perdonarci ci da la possibilità di ricostruire la nostra immagine, più reale e attinente a ciò che siamo realmente, portando la pace nella nostra vita e nella nostra anima”.

Uno sportivo, oggi quarantenne, che all’età di 19 anni coltivava il suo sogno di pilotare un aereo militare. Dopo un grave incidente di volo che gli procurò una lesione spinale rimase paralizzato, ma a quello schianto e alla conseguente perdita dell’uso delle gambe, non ha affatto seguito lo scoraggiamento. In Bernardo Bernardini ha vinto la grande forza di volontà, il male non ha trionfato per quello che sarebbe stato un futuro segnato su una sedia a rotelle. Bernardini ha intrapreso così una strada durissima. Diversi interventi chirurgici, 15 anni fatti di intense sedute di fisioterapia e infine del ricorso all’applicazione di uno speciale supporto in titanio che gli ha permesso di rimettersi di nuovo in piedi e di reimparare a correre.

“La mia volontà – sottolinea Bernardo Bernardini ad AssisiSport – è quella di dimostrare che la disabilità non è un limite, ma anzi può essere motivo di ispirazione per superare le difficoltà che abbiamo vissuto per il Covid 19”. Questa “maratona” lunga 700 km diventa quindi ancor più oggi impegno sociale per l’inclusione delle persone con disabilità.

Bernardini è partito sabato 12 settembre da Treviso. Poi ha toccato l’Abbazia di Praglia, che “ospitando la biblioteca nazionale rappresenta l’importanza di avere informazioni e conoscenze per poter prendere le decisioni, altrimenti ci si affida al caso” – dice. Tappa a Vo’ Euganeo che per lui “rappresenta le difficoltà insormontabili davanti alle quali mi sono sentito impotente e indifeso, rappresenta la scelta di arrendersi alle circostanze o di mettersi in gioco per cambiare la situazione cercando nuove soluzioni”. Passaggio a Cesenatico dove c’è la statua di Pantani “per me ispirazione, la scintilla che innesca la voglia di cambiamento e ciò che alimenta la motivazione”. Altra tappa alla Madonna di Loreto “protettrice degli aviatori, una Madonna di colore che per me significa l’accettare ciò che di diverso c’è in me”. Ed oggi , come detto, Assisi per Bernardo Bernardini “luogo simbolo della Pace, rappresenta per pace interiore. Per ottenerla ho dovuto riconoscere la mia diversità e ciò che ritenevo fossero le mie colpe e perdonarmi”. Ultima fermata “Roma, San Pietro in Vincoli, Mosè di Michelangelo – per Bernardo Bernardini – capacità di saper reagire di fronte alla sconfitta, allo sconforto e alla delusione, a non lasciarsi abbattere anche quando si perde la fiducia in sé stessi e negli altri”. E’ possibile seguire in tempo reale sui canali Social di Finalmente Corro l’avventura dell’atleta trevigiano, in attesa dell’arrivo in serata nella città Serafica, in un luogo simbolo di cultura e fratellanza.

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