Le visite dei pontefici
Si rinnova l'appuntamento con la Pace, tra Perugia e Assisi, quest'anno svoltosi sottoforma di catena umana. L'evento si è svolto in forma statica per rispettare le norme anti-pandemia ed è stato preceduto da due giorni di dibattiti, riflessioni ed incontri. Flavio Lotti, del comitato organizzatore: “Sono segni di speranza. Il mondo ha bisogno di scrollarsi di dosso guerre, povertà ed egoismi”
La manifestazione si è aperta con i saluti, via lettera, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Dalla Marcia Perugia-Assisi proviene ogni volta un messaggio popolare molto forte che scaturisce dalla consapevolezza del carattere integrale della pace e della stretta connessione tra i grandi temi globali, a cominciare dalla lotta alla povertà e alle disuguaglianze, dal contrasto al cambiamento climatico, dalla cooperazione necessaria per assicurare ai popoli quel diritto a uno sviluppo sostenibile che è parte del diritto stesso alla vita e al futuro. Per questo è importante che anche quest’anno la marcia sia stata confermata, nel rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dalla pandemia, e che possa dare a tante persone e a tanti giovani la possibilità di esprimere la volontà di un domani migliore e l’impegno a farsi generatori di pace, a partire dalla realtà quotidiana.
La stessa azione di contrasto alla pandemia può diventare una modalità di costruzione della pace. “Time for Peace – Time to care” è il motto scelto per l’edizione 2020. Il diritto alla cura è un caposaldo della piena cittadinanza ma la cultura della cura va oltre la capacità del sistema di welfare di rispondere ai bisogni con qualità ed efficienza: la cultura della cura è una dimensione della fraternità tra gli uomini, è un fattore di coesione sociale e può diventare vettore di un’economia orientata a un più equilibrato e duraturo sviluppo.
Nel mondo non mancano conflitti, oppressioni, violenze provocate da odi etnici e integralismi religiosi, non mancano minacce di riarmo nucleare. Non deve venir meno la voce di quanti chiedono la pace, il rispetto dei diritti dell’uomo, il cessate il fuoco ovunque si combatta. Al tempo stesso. È quanto mai prezioso che ci sia coscienza di una pace impegnativa per ciascuno di noi, a partire dalla realtà quotidiana e da una educazione alla pace che deve farsi permanente.
E’ con questo spirito che saluto i partecipanti alla marcia, nell’augurio che i costruttori di pace diventino sempre più numerosi nel cantiere della pace.
Sul sagrato della Basilica di San Francesco si sono svolti i vari interventi finali e i messaggi video, tra cui quello del presidente del Parlamento europeo David Sassoli. "È tempo di pace, di prenderci cura delle nostre comunità e del nostro futuro – ha detto da Bruxelles -. Siamo qui uniti da convinzioni profonde ma ancor più dalla coscienza di una responsabilità comune. Se vogliamo che la società ci restituisca giustizia, diritti, coesione, equità sappiamo di dover noi fare per primi il possibile per anticipare e preparare un mondo diverso". Anche Papa Francesco è intervenuto con messaggio, auspicando "che la manifestazione susciti l’impegno nella promozione della autentica pace, che è pace con Dio, nel vivere la Sua volontà e i valori morali; è pace interiore con se stessi; è pace con il prossimo e con il Creato".
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