attualita

Storia delle epidemie

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 14-03-2020

Ricordiamo sempre che come si diffusero, così poi regredirono fino a scomparire

“Corsi e ricorsi storici”, così si definiscono gli eventi - di qualsivoglia natura - che attraversano la Storia, da sempre. Il Codiv-19, o il cosiddetto “corona virus”, ne è una prova. Purtroppo. Nel corso del cammino dell’umanità, infatti, non sono certo mancate epidemie, pesti, pandemie, malattie virali che hanno segnato la Storia. Il dato che va sottolineato - e credo sia importante ribadirlo, proprio in questo momento così delicato che stiamo vivendo - è che come queste epidemie si diffusero, così poi regredirono, fino a scomparire del tutto.

Tra il 541 e il 544 d.C., sotto l’impero di Giustiniano, nell’area geografica dell’Impero bizantino, si presentò una peste di tragica natura: lasciò dietro di sé una scia raccapricciante di morti. Lo storico bizantino Procopio di Cesarea, riportò come culmine di questa pestilenza la stima di 10.000 decessi al giorno nella sola Costantinopoli. Stima, forse, non del tutto attendibile (molto probabilmente, dato generale delle ripercussioni sulla popolazione. Gli storici moderni parlano invece di circa 5.000 decessi al giorno. Rimase alla Storia, come la “peste di Giustiniano”.

Leggi anche: Il crocifisso miracoloso che salvò Roma dalla peste


Tra il 1334 e il 1346 fu l’Asia a sperimentare l’orrore della peste, che causò cinque milioni di morti in Cina prima di diffondersi. Nel 1347 la colonia genovese di Caffa in Crimea fu contagiata e le loro navi in fuga portarono il morbo sulle coste della Sicilia, a Messina. A partire dal 1348 l’epidemia divenne inarrestabile, diffondendosi prima in tutta Italia, poi in Francia e in Inghilterra, finché nel 1351 non ne fu invasa l’intera Europa. Stiamo parlando della peste che gli storici chiamarono, “La Morte Nera”: si stima che abbia causato tra i 75 e i 100 milioni di morti in Europa, fra il 1347 ed il 1351.

Nuove e gravi ondate di peste, si verificarono nel corso dei secoli XV, XVI e XVII. In Italia, si ricorda quella che colpì Venezia nel 1347. Nel 1576, a Milano, possiamo ricordare la famosa “peste di San Carlo”. Il contagio si verificò durante l'episcopato milanese di san Carlo Borromeo che, proprio nel 1576, aveva ottenuto l'estensione a Milano del giubileo romano dell'anno precedente. Sempre nel territorio lombardo, troviamo poi, la famosa peste descritta dal Manzoni ne “I promessi sposi”: era il 1630.

L’epidemia di colera che scoppiò in Asia e Europa tra il 1817 e il 1824 uccise circa 1,500 persone tra il 1899 e il 1923. Le peggiori esplosioni di colera si verificarono in Giappone nel 1817, a Mosca nel 1826 e a Berlino, Parigi e Londra nel 1831. Una delle più famose pandemie della Storia è stata - senza dubbio - l’ “influenza spagnola”, causata da un sottotipo mortale di virus H1N1, che si diffuse tra il 1918 e il 1920. L’influenza spagnola è stata considerata la peggiore pandemia della storia moderna: 500 milioni di contagiati; tra i 50 e i 100 milioni di decessi. Nel 1920, cessò il suo diffondersi.

La Severe acute respiratory syndrome (SARS) ebbe il suo sviluppo fra il 2002 e il 2003. Causato da un altamente infettivo coronavirus SARS-CoV, il morbo si diffuse velocemente in 37 paesi nello spazio di qualche settimana. Ebbe inizio ad Hong Kong fra il novembre 2002 e luglio 2003: dichiarata pandemia, visto il suo diffondersi, registrò 922 vittime e 8,422 casi in tutto il mondo. La SARS fu contenuta nel 2003, per poi sparire - definitivamente - nel 2004.

In ultimo, registriamo l’epidemia di Ebola, esplosa in Africa occidentale fra il 2013 e il 2016. Si diffuse in 28,616 persone, causando più di 11,300 morti, nel continente africano. L’epidemia è terminata nel giugno del 2016.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA