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Spreco alimentare? Una battaglia da vincere

Redazione
Pubblicato il 30-03-2023

1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato all'anno aggravano il cambiamento climatico

Non sprecare: questo dovrebbe essere il nuovo comandamento che ognuno di noi si impegna a seguire ogni giorno. E perché dovrebbe farlo?

Perché i dati che riguardano le perdite e lo spreco di cibo lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo degli alimenti, sono allarmanti. Nel mondo, come in Italia.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fiorire di informazioni sullo spreco alimentare, numeri che a volte sembrano anche apparentemente in contrasto tra di loro. Ma sicuramente a riassumere in maniera efficace la drammatica situazione che stiamo vivendo, anche e soprattutto ai giorni nostri, è la frase che la stessa FAO (ossia l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura) ha utilizzato per sintetizzare i risultati del primo studio sulla perdita e sullo spreco globale di cibo pubblicato ormai più di 10 anni fa: un terzo del cibo prodotto per il consumo umano va perduto o sprecato a livello globale. Una quantità enorme di cibo che viene prodotta ma che non raggiunge le nostre tavole, stimata in circa 1,3 miliardi di tonnellate l’anno.

Sprecare cibo significa anche e soprattutto sprecare le risorse utilizzate per la sua produzione, come la terra, l’acqua e l’energia. Si è calcolato, inoltre, che le perdite e gli sprechi alimentari sono responsabili dell'8-10 percento delle emissioni globali di gas serra e contribuiscono, dunque, a generare quei cambiamenti climatici che riconosciamo come responsabili di eventi meteorologici estremi, come la siccità e le inondazioni.

Eppure, il cibo che viene perduto e sprecato a livello mondiale, secondo le stime FAO, potrebbe sfamare ogni anno 1,26 miliardi di persone. Ben più degli 828 milioni di individui che, sempre secondo la FAO, hanno sofferto di fame in tutto il mondo nel 2021.

Le perdite e lo spreco non sono uguali per tutto l’agroalimentare: sono maggiori in quelle di prodotti di origine vegetale, come la frutta, la verdura e i tuberi; minori nelle filiere della carne, del latte, dei latticini e dei legumi. Perdite e sprechi, poi, non sono equamente distribuiti nelle diverse regioni geografiche del mondo e lungo tutto la filiera: si perde più cibo nella fase di produzione soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, mentre nei Paesi sviluppati - come l’Italia - gli sprechi si concentrano nella fase di consumo, ossia nelle nostre case.

Parliamo ora proprio delle nostre case, dove si verifica una parte significativa dello spreco alimentare che caratterizza anche il nostro Paese. I dati diffusi dall’Osservatorio Waste Watcher International in occasione della 10° Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, celebrata lo scorso 5 febbraio, ci dicono che ognuno di noi getta in pattumiera in media ogni settimana 524,1 g di cibo, circa 75 g al giorno, per un totale di oltre 27 kg all’anno di alimenti che non vengono consumati, ma inesorabilmente sprecati e gettati. Tra quelli che finiscono con maggior facilità nei rifiuti abbiamo la frutta fresca e il pane, ma anche l’insalata, le verdure, l’aglio e le cipolle.

Se ci riferiamo, poi, all’intera filiera la quantità di cibo perso e sprecato nel nostro Paese nel corso del 2022 è stata pari a oltre 4 milioni di tonnellate, per un valore complessivo di oltre 9 miliardi di euro.

Lo spreco alimentare, dunque, è un problema che riguarda da vicino ognuno di noi e che, per essere ridotto, richiede anche il nostro impegno. Adottando pochi e semplici accorgimenti è possibile risparmiare a quegli alimenti che più facilmente scadono o deperiscono prima di essere consumati, il triste destino del bidone della spazzatura. Per combattere lo spreco è sufficiente il buon senso, accompagnato da una buona dose di creatività e da una indispensabile pianificazione.

ALCUNI PICCOLI CONSIGLI: 


- Prima di andare a fare la spesa, controlla in frigorifero e in dispensa quali alimenti hai già a tua disposizione: eviterai, in questo modo, di acquistare cibo di cui non hai bisogno.

- Pianifica i pasti che preparerai nel corso della settimana in modo da acquistare solo la quantità di cibo che ti servirà realmente.

- Prepara la lista della spesa da portare al supermercato e seguila pedissequamente quando fai i tuoi acquisti.

- Quando fai la spesa fai attenzione a non farti attrarre dalle offerte, che possono indurti ad acquistare più cibo di quello di cui hai effettivamente bisogno o porzioni eccessivamente grandi rispetto alle tue necessità.

- Per conservare adeguatamente il cibo a casa, verifica che la temperatura del tuo frigorifero sia impostata correttamente (+4°C). Una volta rientrato a casa, riponi sui giusti ripiani del frigorifero il cibo deperibile che hai acquistato.

- Fai attenzione a non far scadere gli alimenti che hai acquistato: sia nel frigorifero che in dispensa, porta avanti gli alimenti più vecchi e sistema dietro quelli che hai acquistato più di recente.

- Se hai acquistato cibo in eccesso, ricorda che in molti casi lo puoi congelare: carne e pesce senza dubbio, ma anche verdura e frutta. La verdura può essere congelata sia cruda che cotta, mentre la frutta va lavata e tagliata a pezzi prima di essere congelata. Una volta scongelata, la frutta, non avrà più la consistenza iniziale, ma potrà essere utilizzata per preparare frullati o confetture, oppure potrai aggiungerla allo yogurt del mattino.
Anche il cibo preparato e avanzato può essere congelato. Quando lo congeli, ricordati di annotare sul sacchetto o sul contenitore il contenuto e la data in cui lo riponi nel congelatore. Ricorda che, contrariamente a quanto pensano in molti, gli alimenti scongelati e poi cotti possono essere nuovamente ricongelati.

- Infine, usa fantasia in cucina e riutilizza gli avanzi, in modo che l’eccedenza che abbiamo sulle nostre tavole non si trasformi in spreco.

(Emanuela Bianchi, Esperta alimentazione Altroconsumo)

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