Le visite dei pontefici
Vi è mai capitato di desiderare di cambiare corpo come sostituite un vestito quando siete stanchi di vedervelo addosso?
Di Danilo Ferrari
Vi è mai capitato di desiderare di cambiare corpo come sostituite un vestito quando siete stanchi di vedervelo addosso? Se siete stati pervasi da questo desiderio, vi dico che per me è l’errore più grande che possiate mai fare. Il problema non è così semplice come può apparire. Non parlo ovviamente di piccoli cambiamenti per contrastare la monotonia dell’apparire: cambiare taglio e colore dei capelli, perdere qualche chilo, mettersi un orecchino, farsi tatuare. Parlo del non piacersi affatto, perché questo comporta, inevitabilmente, il non sentirsi mai adeguati.
Vedo attorno a me tante persone che evitano di guardarsi allo specchio se non per il breve tempo indispensabile. Che valore dare, a questo punto, all’esistere? Se ci odiamo, cosa mai potranno fare gli altri? Siamo destinati a sprecare un’esistenza! A niente serviranno i moniti di chi ci dice di parlarne con un esperto, rifiutiamo ogni aiuto , convinti che il nostro sia un problema irrisolvibile. A niente serviranno i discorsi di chi, a detta loro, è esperto perché ci è già passato, vogliamo sprecare a tutti i costi il tempo del vivere, ostinandoci a cambiare aspetto. E se invece ci concentrassimo su altro da noi? Se ci impegnassimo ad assorbire la vita, anziché farci assorbire?
Se anziché guardarci allo specchio per criticarci, fissassimo un orizzonte, e magari, scorgendo da lontano qualcuno seduto davanti all’uscio di casa, ci chiedessimo cosa stia pensando? Con questo semplice cambio di prospettiva opereremmo in noi stessi un cambiamento abissale, ci stiamo già occupando di qualcun altro. Non è necessario essere martiri o santi, o totalmente egoisti o esageratamente altruisti. Ci sono individui che per loro natura riescono a percepire il dolore dell’altro, e senza troppe parole, sostenere senza neanche toccare. Ma ogni uomo, credente o ateo, dovrebbe seguire un comandamento: “sentiti nudo di fronte all’altro” , perché solo così, infrangendo ogni tabù, tu vedrai i difetti degli altri, ma gli altri vedranno i tuoi!
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