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Scommessa sulla speranza

Saverino Colombo Sassuolonline
Pubblicato il 17-04-2020

Jared Diamond a «la Lettura» : sono ottimista, purché i popoli riescano a cooperare

Cauto ottimismo: è lo stato d'animo con cui Jared Diamond guarda al mondo e al futuro. «Quando mi chiedono se sono ottimista o pessimista, io rispondo sempre che sono un ottimista cauto, che le probabilità sono 49% di fallire e 51% che ce la faremo» spiega Diamond allo scrittore Paolo Giordano che lo intervista sul nuovo numero de «la Lettura», il #438, in edicola nel fine settimana (fino a sabato 25 aprile), e nell'App per smartphone e tablet (scaricabile da App Store, per iPhone e iPad, e da Google Play, per Android).

L'intervista all'ottantaduenne studioso e divulgatore scientifico americano, tra i più lucidi osservatori dei comportamenti sociali, apre il supplemento. Diamond - premio Pulitzer con il saggio Armi, acciaio e malattie (Einaudi, 1998) in cui racconta quando sono nate, perché e come si sono diffuse le epidemie - ha una sua idea su come affrontare l'emergenza: «Ciò di cui abbiamo bisogno contro il coronavirus è uno sforzo mondiale. La crisi non può essere risolta dai Paesi separatamente».

E aggiunge: «Se anche l'Italia e la Spagna e il Regno Unito e gli Stati Uniti risolvessero il "loro" problema con il virus, ma il virus continuasse a esistere in Grecia o nello Zambia, il mondo intero s' infetterebbe da capo». L'invito è, quindi, a collaborare (e a non smettere di farlo). Giordano, scrittore premio Strega 2008 con La solitudine dei numeri primi (Mondadori), interpella Diamond sulla questione del cambiamento climatico, tema affrontato dallo studioso in un'altra sua importante opera Collasso (Einaudi, 2005).

Emergenza sanitaria e attenzione al clima sono parti di uno stesso problema. «Vedo due ipotesi opposte - spiega Diamond -: la pandemia ci apre gli occhi su quel che sta avvenendo tra la specie umana e il resto del pianeta, oppure la pandemia assorbe tutte le preoccupazioni in sé stessa e il climate change torna in fondo alla lista delle nostre priorità». Per Diamond, la cui opera più recente è Crisi.

Come rinascono le nazioni (Einaudi, 2019), occorre uno sforzo di consapevolezza: «Il virus non è l'unico problema del pianeta ma solo il più evidente». Nell'intervista, realizzata via Skype qualche giorno fa, Diamond spazia dalle riflessioni sulle generazioni alle forme di governo, dalle regole dei social network ai comportamenti delle società tradizionali. Proprio da lì viene l'idea di «paranoia costruttiva» appresa in Nuova Guinea e fatta propria dallo studioso. Un comportamento che ora, per via del Covid-19, lo spinge a essere prudente, ovvero, dice lui, «resto in casa, non incontro nessuno»… (Corriere della Sera - La Lettura)

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