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Risultati elezioni regionali: Centrosinistra 5, centrodestra 2. In Umbria vince Catiuscia Marini

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Centrosinistra 5, centrodestra 2. Il risultato delle elezioni regionali fotografa però una vittoria a metà. Il Pd infatti è costretto a fare i conti con la sconfitta in Liguria , dove Toti trionfa spinto dal boom di voti della Lega. Il Carroccio vince anche in Veneto e nella sfida interna al centrodestra: in molte Regioni infatti doppia Forza Italia. 

Il Pd si afferma in Toscana , Marche , Puglia e dopo un inaspettato testa a testa conferma anche l’Umbria . In Campania «l’impresentabile» Vincenzo De Luca stacca Stefano Caldoro. In ogni caso il dato emblematico di queste consultazioni regionali è soprattutto la bassa affluenza alle urne: si è recato ai seggi solo il 52,2% degli italiani nelle sette regioni in cui si votava, quasi 12 punti in meno rispetto al 64,1% delle precedenti consultazione omologhe a quelle di ieri.

La vera sorpresa arriva dalla Liguria dove il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, trionfa con oltre il 34% dei consensi relegando ad una certa distanza la candidata del Pd Raffaella Paita con la M5S Alice Salvatore terza e Luca Pastorino, candidato della sinistra, quarto. Il Pd, come lo stesso premier Matteo Renzi aveva avvertito nei suoi comizi, paga la prima vera scissione a sinistra. «Il cinico disegno di Cofferati, Civati, Pastorino si realizza compiutamente», ha commentato la candidata del Pd Raffaella Paita. 

Nel day after, Matteo Renzi è l’unico a non commentare: vola a Herat, in Afghanistan, per una visita al contingente italiano. Per lui parla lo stato maggiore del Pd. «Una vittoria chiara», «Un netto 5-2», rivendicano i vertici dem, ma a tenere banco è il caso della Liguria, dove Toti ha interrotto 10 anni di dominio del centrosinistra. «Non sottovalutiamo il risultato, che è figlio di una scelta irresponsabile della sinistra che oggi festeggia una vittoria della destra», l’analisi del presidente dem Matteo Orfini. Una situazione, afferma Debora Serracchiani, che «ovviamente ci amareggia», dove «paghiamo scelte di minoranze irresponsabili». Il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda rincara la dose, ricordando che in Liguria il candidato della sinistra ed ex deputato del Pd, Luca Pastorino, «non ha rispettato il principio di maggioranza» e non ha riconosciuto il risultato delle primarie che hanno candidato Raffaella Paita. Di tutt’altro tenore il commento di Pippo Civati: «I dirigenti del Pd hanno spostato il baricentro a destra facendo vincere la destra vera, non quel pasticcio della sinistra alleato con la destra che ci stanno rifilando da tempo. Lo spazio politico c’è per una vera sinistra di governo, senza pasticci, trasversalismi, trucchi». 

FORZE ITALIA, GIOIE E DOLORI 

Lettura opposta da Mattinale di Forza Italia: «Renzi perde 7 a 0. Il cappotto è suo. Il suo Pd perde contro il centrodestra, vince solo il Pd degli altri. Partito della Nazione? Non è neanche il Partito di una Regione. Che farà ora? La sua sinistra presenta il conto in Parlamento». Il neo presidente della Liguria, Giovanni Toti, sfida Renzi: «La Liguria è un laboratorio nazionale che dimostra che il Pd non è imbattibile è che l’onda renziana è durata solo un anno». «Ho sentito Berlusconi che ci ha detto “siete stati molto bravi”», aggiunge. Ma il primo ringraziamento di Toti - indicativo del clima in casa azzurra - è per la Lega, che in Liguria quasi doppia Forza Italia. Interviene anche il “ribelle” Raffaele Fitto, che in Puglia con il suo candidato Schettulli deve accontentarsi del terzo posto, scavalcato dal M5S. «È l’inizio di un discorso di prospettiva. Ritengo che, senza polemiche inutili, il centrodestra debba avere il coraggio di passare dalla monarchia alla repubblica», dice Fitto. «C’è bisogno di mettere in campo sistemi di partecipazione democratici, chiari, aperti, in cui ognuno possa portare avanti le sue idee e confrontarle con gli elettori». 

SALVINI: “NOI ALTERNATIVA A RENZI” 

E poi c’è Salvini, un vincitore chiaro e indiscutibile. Forse «il» vero vincitore di ieri. La Lega, sul piano nazionale, è perlomeno due punti avanti rispetto a Forza Italia, nonostante al Sud non sia certo nel suo terreno ideale e in Campania nemmeno si sia presentata. Se domani si tenessero le primarie di centrodestra, per dare un volto al candidato premier, non c’è dubbio che l’altro Matteo vincerebbe senza sforzo Il leader leghista non si nasconde: «Spero che Renzi prenda atto che le sue politiche sono state bocciate dagli elettori. Ieri gli italiani hanno votato e hanno deciso per un programma alternativo a quello di Renzi», festeggia il leader del Carroccio. Che lascia aperta la porta a Berlusconi: «Per Forza Italia è spalancata, ma non siamo disposti a mezze misure». Su un suo possibile ruolo di leader di coalizione, Salvini rilancia: «Non devo convincere nessuno, Berlusconi è un uomo saggio, i numeri li sa leggere come li leggo io». «Continuino pure a sottovalutare la Lega - ha concluso - e andremo a vincere le prossime elezioni politiche».

GRILLO: EMILIANO? NO ALLE SIRENE... 

Canta vittoria anche Beppe Grillo. Il suo Movimento è andato bene. Era sparito un anno fa, ora è risorto. «Sono irrilevanti ovunque», punge dal Pd Serracchiani. Ma per il leader pentastellato non è un problema:: «Grazie, danke, merci, thank you», scrive sul suo blog ringraziando «gli italiani che ci hanno votato e che hanno attribuito il ruolo di primo partito al M5S in Liguria, Campania e Puglia e di secondo in altre regioni». Un grazie anche «a chi ha ridimensionato il partito dell’innominabile e lo ha portato a percentuali più consone (metà rispetto alle europee) alla sua (non) azione di governo. Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l’arroganza». In Puglia Michele Emiliano ha offerto l’assessorato all’Ambiente ai grillini, arrivati secondi. Ma il M5S difficilmente accetterà. Grillo infatti ringrazia ironicamente «le sirene della sinistra che ci vorrebbero assessori o alleati». «Il M5S voterà in consiglio regionale (e in Parlamento) ogni proposta contenuta nel suo programma o che porti beneficio ai cittadini - scrive - Le alleanze e gli inciuci non ci appartengono».

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