Polveri sottili, aria, acqua: i numeri dell'inquinamento in Italia
Il Rapporto Ispra certifica che siamo uno dei Paesi con il maggior incremento del riscaldamento globale
La Giornata Mondiale dell'Ambiente del 5 giugno è arrivata poche ore la pubblicazione del rapporto Ispra, acronimo di Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che fotografia lo stato di salute del nostro Paese.
L’Annuario dei dati ambientali 2019 ha evidenziato alcuni dati allarmanti per l'ambiente in Italia. Grave la situazione per fauna e flora, minacciate da inquinamento e specie aliene. In buono stato solo il 48% dei fiumi e il 20% dei laghi italiani. Il riscaldamento globale è da record: le temperature crescono in Italia più che in altre parti del mondo (+1,71 °C nel 2018 contro +0,98 °C globale), ma diminuiscono i gas serra (-17,2% dal 1990 al 2018), come nota lieta.
La scelte del tema "È il momento per la Natura”, per ricordarci che la crisi della biodiversità, nella Giornata Mondiale dell'Ambiente, è quanto mai attuale sopratutto alla luce di questi dati tutt'altro che confortanti.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Il Bacino padano è una delle aree dove l'inquinamento atmosferico è più pesante in Europa, si legge nell'Annuario del centro studi del ministero dell'Ambiente.
Guardando ai dati del 2019, il valore limite giornaliero del PM10 è stato superato nel 21% delle stazioni di monitoraggio (50 microgrammi per metro cubo, da non superare più di 35 volte l'anno). Rispettati invece i limiti per i PM2,5 nella maggior parte delle stazioni di rilevamento.
Uno degli effetti del lockdown è stata la riduzione del biossido di azoto tra il 40 e 50% nelle regioni del Nord e nella Pianura padana.
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Per quanto riguarda l'inquinamento elettromagnetico, tra luglio 2018 e settembre 2019 i casi di superamento dei limiti di legge sono aumentati (+ 6%) sia per gli impianti radio televisivi (RTV) sia per le SRB - Stazioni Radio Base della telefonia mobile (+4%). Per le sorgenti ELF (a bassa frequenza, cioè elettrodotti ed elettrodomestici) i dati risultano sostanzialmente invariati.
INQUINAMENTO DELLE ACQUE
Non va meglio alle falde acquifere. Per quanto riguarda le sostanze chimiche, a preoccupare sono soprattutto i pesticidi: nelle acque superficiali il 24,4% dei punti monitorati mostra concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale. Il 6% nelle acque sotterranee. L'Ue è il secondo produttore mondiale di sostanze chimiche dopo la Cina. L'Italia è il terzo produttore europeo, dopo Germania e Francia, con più di 2.800 imprese attive e 110.000 addetti. Un primato tutt'altro che da festeggiare.
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