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Papa Francesco: Ricordare è stare attenti, queste cose possono succedere ancora

Redazione
Pubblicato il 27-01-2021

Forte anche il richiamo da parte della Comunità fondata da Andrea Riccardi alle istituzioni e ai cittadini

Oggi è l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e si celebra la Giornata della Memoria”. Lo ha ricordato il Papa, al termine dell’udienza di oggi, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana collegati via streaming. “Commemoriamo le vittime della Shoah e tutte le persone perseguitate e deportate dal regime nazista”, l’invito di Francesco: “Ricordare è un’espressione di umanità. Ricordare è segno di civiltà. Ricordare è condizione di pace e di fraternità. E’ stare attenti, perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finendo col distruggere quel popolo e l’umanità”. “State attenti a come è cominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità”, l’appello finale del Papa. (Agensir)

Forte è anche la preoccupazione della Comunità di Sant'Egidio espressa nel Giorno in cui nel mondo si ricorda lo sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento nazisti. Occorre promuovere  - si legge nel comunicato per il 27 gennaio - cultura e  conoscenza della storia; c'è urgenza di rimettere al centro del dibattito pubblico il valore civile dello studio del passato. Le domande sul passato ci aprono alle sfide del presente, lette con la profondità della storia. La memoria della Shoah ci spinge a lavorare insieme a tanti per tessere la trama di una società accogliente e aperta all’integrazione; per contrastare il sempre più preoccupante linguaggio dell’odio che corre sul web e contagia tanti; per stringere un nuovo patto tra le generazioni che porti i giovani a raccogliere l’eredità dei testimoni, che vanno scomparendo.

Tutto ciò contraddistingue il lavoro che la Comunità di Sant’Egidio porta avanti a tutti i livelli nel mondo giovanile, a partire dalle Scuole della Pace, per promuovere una cultura dell’incontro e della conoscenza e superare così ogni forma di antisemitismo e razzismo. Anche la tragedia della pandemia  - scrive la Comunità - ci ha richiamato al destino comune dell’umanità, al di là delle differenze nazionali, etniche o religiose, che in passato, ma anche oggi, sono state sfruttate dagli imprenditori della paura. Per questo il ricordo dell’abisso di Auschwitz campi di sterminio non appartiene solo al passato. L’antisemitismo è ancora “una nuvola nera sull'Europa”, come ha affermato la scrittrice Edith Bruck, sopravvissuta ai lager nazisti. E continuare a riflettere sulla storia dell’antisemitismo e del razzismo aiuta ad affrontare con consapevolezza le sfide di un mondo che cambia, con uno sguardo capace di immaginare un domani diverso, mettendo al centro le aspirazioni e la dignità dell'unica, grande famiglia umana. (Vatican News)

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