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L’albero di Natale nei dipinti più belli del mondo

Antonio Tarallo Carl Wenzel Zajicek
Pubblicato il 19-12-2022

Celebrato, decorato, illuminato in tutto il mondo

Celebrato, decorato, illuminato in tutto il mondo: è lui, l’albero di Natale, indispensabile compagno per le nostre feste natalizie. E l’arte non poteva - certo - che raccontare tutta la “magia del Natale” che sprigiona questa pianta, l’abete. Colori che parlano di sentimenti ed emozioni, colori delle palle di Natale appese all'albero più famoso dell’anno: immagini che ci offrono lo spunto per fare un viaggio tra acquerelli e tele a olio, o a colori acrilici; quadri che sembrano quasi sprigionare note, canti e dolci pensieri.

Tra i più bei quadri dedicati all’albero di Natale vi sono “Mercato di Natale” di Carl Wenzel Zajicek (1860-1923), pittore viennese specializzato in vedute della sua città ad acquerello: una piazzetta di Vienna, sotto la bianca neve, vive i giorni del Natale; la gente è assiepata vicino a una bancarella posta sotto una grande statua equestre. Si respira il freddo glaciale della giornata; una coppia di sposi reca con sé il suo albero appena comprato; si può immaginare la loro gioia, si può fantasticare sul loro animo tutto contento del felice acquisto.

Poi, troviamo uno dei quadri più famosi: “Girotondo intorno all’albero di Natale” di Viggo Johansen (1851-1935), artista danese del gruppo di pittori di Skagen, corrente pittorica che si ispirava agli impressionisti. La scena è semplice, un salotto di un’anonima casa: potrebbe essere la nostra casa che vive nei colori dell’artista danese; la scena è avvolta dal mistero grazie alla penombra rischiarata solamente dalle luci dell’albero di Natale; un girotondo di bambini in festa allieta il quadro. E, così, ci viene quasi voglia di entrare anche noi in questo salotto per ascoltare le voci festanti dei bambini e con loro giocare al fantastico gioco del Natale. Ma chissà cosa canteranno? Forse, solamente nel silenzio dell’anima, è possibile scoprirlo.

La stessa atmosfera è quella ritratta nel quadro “L'albero di Natale” di Albert Chevalier Tayler (1862- 1925), pittore inglese influenzato dalle avanguardie francesi, seguace della scuola di Newlyn, di natura impressionista. In questa tela, a differenza del “Girotondo” di Johansen, sembra dominare di più, una luce calda, che riscalda il cuore. Se siamo un po’ attenti, si sente lo scoppiettio della legna del camino, posto a sinistra del quadro; un uomo anziano ha in braccio un bambino; in primo piano, i bambini che decorano - tutti contenti - un albero con luci e palle; ma la scena più tenera, forse, è quella che il pittore pone sullo sfondo: una madre, assieme a sua figlia, tiene in braccio un neonato. Sembra una scena che richiama proprio la maternità di Maria del Bambino Gesù: incrocio di epoche, incrocio di personaggi. In questo caso, è bene fare silenzio per non svegliare il piccolo bambino. Ma prima di far entrare l’albero nelle nostre case, c’è bisogno di andarlo a tagliare nel bosco.

E, allora, ci pensa il pittore e litografo tedesco di origini aristocratiche Franz Kruger (1797-1857), a cogliere questo “sacro” momento: lo fa grazie al dipinto “Taglio dell’albero di natale”. Il silenzio, l’aria di freddo in tutta quella neve dipinta, e poi troviamo anche un cane, spettatore silenzioso, sopreso, del taglio dell’albero. Nella tela, la neve è adagiata a terra, sugli alberi. Un anziano signore e un bambino - molto probabilmente nonno e nipote - sono intenti nella delicata operazione del taglio di un abete; la scenografia di fondo è uno scenario perfetto per una fiaba di Natale. E a noi, non rimane altro che spiare questo momento così sublime, poetico.

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