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Le Frecce tricolori, i colori dell’Italia nel cielo

Antonio Tarallo aeronautica.difesa.it
Pubblicato il 04-11-2022

1961 può essere considerata il battesimo delle Frecce

Tutti con il naso all’insù, lo sguardo rivolto al cielo; ecco che tre strisce di fumo - color verde, bianco e rosso - compaiono tra le nuvole; un suono forte e chiaro si ode nel cielo, un rombo che emoziona e che colora l’animo di ognuno: sono le storiche “Frecce Tricolori” che svettano, veloci, accendendo gli animi degli spettatori. Una storia gloriosa, incastonata in un'altra storia: quella della nazione italiana.

Era la primavera del 1928, quando tre piloti del 1’ Stormo Caccia dell’aeroporto di Campoformido nel Friuli Venezia Giulia si esibiscono in spettacolari looping - così è il termine tecnico per indicare i cerchi dei veicoli aerei - con dei biplani. Era l’inizio di una storia che ancora oggi perdura ed emoziona tutti, piccoli e grandi, nonni e nipoti.

Nel luglio 1929, su indicazione di Italo Balbo, il 1° Stormo organizzò un’esibizione acrobatica col nuovo caccia denominato CR.20 per onorare due aviatori statunitensi del primo collegamento aereo tra il Nord America e Roma. L’esibizione riscosse un gran successo e si decise di fondare la prima scuola di volo acrobatico. Era il 1930, a Campoformido. La prima flotta di aerei acrobatici comprendeva all’inizio 5 aerei Fiat C.R.20 Asso. Il gruppo acrobatico venne chiamato la “Squadriglia Folle”, una prima organizzazione di quella che sarebbe divenuta la flotta aerea delle Frecce Tricolori. La prima manifestazione aerea con questa neonata squadra acrobatica avvenne l’8 giugno 1930 in occasione della “Giornata dell’Ala”. Il sole di Roma illuminava il tutto, scaldando i cuori delle persone che accorsero numerose all’evento straordinario.

Anni che si accavallano fino ad arrivare alla seconda guerra mondiale. Non è più tempo di “giochi acrobatici”; l’atrocità della guerra era - purtroppo - il centro nevralgico di tutta l’attività dell'aeronautica. Dobbiamo arrivare, dunque, al 1947, anno in cui si ripresero le acrobazie aeree. E’ il tempo della cosiddetta “Pattuglia della Giovinezza”. Nel 1952 nacque quella detta del “Cavallino Rampante” che utilizzerà i primi velivoli a getto.

L’anno di svolta della storia delle "Frecce" sarà il 1960. All’epoca, la situazione era questa: in Italia, si avevano diverse pattuglie acrobatiche; era necessario, dunque, poter avere un’unica pattuglia per meglio razionalizzare le risorse umane e i mezzi, così da poter ottimizzare le competenze maturate nel tempo; si decise - allora - di fondare un’unità speciale di acrobazia aerea, con una sede fissa: fu scelto l’aeroporto di Rivolto nel Friuli, a pochi chilometri da Campoformido; era il primo marzo del 1961; la nuova formazione era costituita da sei piloti della 4°Aerobrigata del “Cavallino Rampante” che nel 1961 era la pattuglia titolare.

Quella data, il primo marzo del 1961 può essere considerata il battesimo delle Frecce, fiore all’occhiello dell'aeronautica militare italiana nel mondo; basterebbe pensare alla trasvolata dell'Atlantico nel luglio del 1986, oppure al tour celebrativo per i cinquecento anni della scoperta dell'America di Cristoforo Colombo; oppure altro grande evento fu quello nell'Europa dell'Est, con la prima volta delle “Frecce tricolori” a Blatislava, in Slovacchia; era il 5 settembre 1992: l’Italia che viaggia nel mondo.

Una ricca storia che si rinnova ad ogni volo delle “Frecce”. Così come ogni 4 novembre in occasione della festa dell’Unità Nazionale e delle forze armate italiane.

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