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Lavialibera, una nuova testata contro le mafie

Redazione Ansa/Fabio Frustaci
Pubblicato il 29-01-2020

Il progetto di don Ciotti per tenere alta l'attenzione sul tema

“La conoscenza è la via maestra del cambiamento”. Senza giri di parole Don Ciotti spiega il perché de “Lavialibera”, il nuovo progetto editoriale di Libera e Gruppo Abele che punta i riflettori sulla mafia. Non certo per offrirle un palco su cui esibirsi, piuttosto per mostrare come e quanto si sia evoluta dai tempi di Cosa Nostra e quanto il tessuto economico e sociale del nostro Paese ne sia intriso. Sì perché la mafia non è più, o meglio non è solo, bombe e omicidi eclatanti. Mafia è corruzione, impoverimento, degrado culturale e spirituale che si fa visibile nelle nostre città. “Lavialibera”, che eredita l’esperienza del mensile “Narcotraffico” (nato anch’esso, nella stagione delle stragi, per volontà di don Ciotti), si propone di tenere l’attenzione alta sui fenomeni mafiosi, nonostante il costante calo di lettori di carta stampata. E infatti la stessa direttrice responsabile, Elena Ciccarello, la definisce “una scommessa”, doppia perché mira a coinvolgere anche chi all’epoca degli attentati ai giudici Falcone e Borsellino era piccolo o nemmeno era nato. Una rivista bimestrale, un sito internet (www.lavialibera.it), canali social: ogni via di comunicazione è aperta per rendere la conoscenza della mafia, come dice don Ciotti, una cosa veramente nostra. Di tutti.

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