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La preghiera e l'appello del Papa per il Libano

Vatican News EPA/WAEL HAMZEH
Pubblicato il 05-08-2020

Francesco si rivolge al Paese sconvolto ieri da una violentissima esplosione che a Beirut ha causato almeno un centinaio di morti e migliaia di feriti

Dopo la pausa estiva del mese di luglio, il Papa ha incentrato l'Udienza Generale sul tema della guarigione, ricordando le diverse ferite - ancora aperte - legate alla pandemia di Covid-19. E dopo la catechesi, Francesco ha rivolto il suo pensiero a tutto il Libano e in particolare a Beirut dove ieri si è registrata un'esplosione che non ha precedenti nella storia del Paese.

Un momento doloroso, serve l'impegno di tutti
Il Papa ha innanzitutto pregato per le vittime ed i loro familiari, con il pensiero alle decine di morti ed alle migliaia di feriti. Quindi ha esteso il suo sguardo all'intero Paese lanciando un appello a tutte le componenti sociali, politiche e religiose, affinché operino insieme per permettere al Libano di superare questa crisi:

Ieri a Beirut, nella zona del porto, delle fortissime esplosioni hanno causato decine di morti e migliaia di feriti, e molte gravi distruzioni. Preghiamo per le vittime e per i loro familiari; e preghiamo per il Libano, perché, con l’impegno di tutte le sue componenti sociali, politiche e religiose, possa affrontare questo momento così tragico e doloroso e, con l’aiuto della comunità internazionale, superare la grave crisi che sta attraversando.

L'attenzione di Francesco per il Libano
In diverse occasioni il Papa ha rivolto il suo pensiero al Libano, alle prese con una difficile crisi economica e sociale, aggravatasi a seguito della pandemia di Covid-19. Lo scorso mese di maggio, in particolare, ha deciso di inviare alla Nunziatura apostolica di Harissa 200 mila dollari per sostenere 400 borse di studio nel Paese mediorientale, afflitto da “una grave crisi che sta generando sofferenza, povertà e rischia di ‘rubare la speranza’ soprattutto alle giovani generazioni, che vedono faticoso il loro presente e incerto il loro futuro”. Il Papa - si leggeva nella nota dello scorso maggio - “con paterna sollecitudine” ha continuato a seguire in questi mesi la situazione dell’amato Libano, definito da San Giovanni Paolo II ‘Paese Messaggio’, luogo in cui Benedetto XVI promulgò l’Esortazione Post-Sinodale Ecclesia in Medio Oriente, e da sempre esempio della convivenza e fratellanza che il Documento per la Fratellanza Umana ha voluto offrire al mondo intero.

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