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La denuncia di un padre francescano ad Aleppo: rischiamo l'estinzione

Gelsomino Del Guercio ANSA
Pubblicato il 26-10-2019

ogni giorno sono impegnati nell'assistenza a migliaia di siriani



Da Aleppo i francescani lanciano un grido d'allarme sempre più forte. Mentre in Siria tornano a respirarsi venti di guerra, con la Turchia che ha mostrato i muscoli e respinto nei confini siriani i curdi; una flebile tregua  viene violata in continuazione.

"UN TERRITORIO UNICO E INDIPENDENTE"

Qui i frati denunciano a più voci violazione dei diritti umani sopratutto per i cristiani. «Quando c’è un conflitto colpisce tutti: cristiani, musulmani, curdi», spiega il padre francescano ad Aleppo Firas Lutfi a Vatican News, «ma è certamente la comunità cristiana, presente da due millenni in Siria, ad essere quella maggiormente colpita. Rischiamo la nostra estinzione. I cristiani sono una parte essenziale della società – una parte fondante direi – e rischiano di essere annientati e cancellati dalla memoria della Siria».

Nonostante tutto, il francescano vede «uno scenario di speranza. I recenti colloqui tra Turchia e Russia hanno stabilito che la Siria deve tornare a essere un territorio unico e indipendente. È un primo passaggio per ridare in mano ai siriani il loro Stato».

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"METTERSI AL TAVOLO"

«Questo conflitto - dice a IlSussidiario.net - è sempre stato internazionale sin dalla Primavera araba. Siamo in balìa di decisioni prese al di sopra della nostra volontà e chi ne paga le conseguenze sono  i civili. L’unica alternativa è mettersi attorno a un tavolo a discutere insieme. Che si dica la verità: se è vero che si vogliono combattere i terroristi, tutti i siriani sono d’accordo. Ma se ci sono altri interessi, politici ed economici, allora ce lo dicano chiaramente».

Per nove anni in Siria, afferma il frate, «ciascuno ha fatto quello che voleva. I turchi lasciavano entrare i terroristi e gli americani facevano lo stesso. Noi vogliamo che diventi subito applicabile quanto promesso: che sul nostro territorio non ci siano più eserciti stranieri».

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PAURA DELL'ISIS

Adesso la paura è il ritorno dell'Isis. «Sì, la paura c’è. I siriani temono che i tanti jihadisti dell’Is e di altre fazioni islamiche fondamentaliste, detenuti nelle prigioni dai curdi, possano sfuggire a ogni controllo. È un problema che chi sta discutendo sulle sorti della Siria deve porsi. Questo è il risultato a cui portano le armi e i bombardamenti. Solo il dialogo permette soluzioni concrete, non gli slogan a cui ci hanno abituati».


OPERAZIONE PANE

In Siria i francescani sono impegnati ora più che mai a supportare la popolazione bisognosa. Proprio ad Aleppo è in corso la missione "Operazione pane", che sostiene le mense francescane che ogni giorno mettono in tavola migliaia di pasti per chi non ha da mangiare.

La Parrocchia San Francesco Antoniano garantisce ogni mese aiuto a circa 1000 famiglie che da più di sette anni conoscono solo la guerra. Un'opera che avanza tra tante difficoltà. Che rischiano di essere aggravate dal nuovo conflitto.



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