Le visite dei pontefici
Così ha celebrato domenica la Messa padre Giuseppe Corbari
Le panche sono piene, questa domenica. Ci sono le famiglie, come sempre. Ci sono molti anziani. Da soli o in coppia. C'è il ragazzino che mostra il suo disegno dell'arcobaleno, a dire fiducioso che #andratuttobene. La chiesa è animata, ma silenziosa. Un silenzio irreale.
Sì, perché don Giuseppe vede i suoi fedeli, ma non li può sentire. Celebra in comunione con loro, i volti sorridenti e partecipi, ma i parrocchiani in quel momento sono ciascuno nella propria casa. Parteciperanno alla Messa davanti alla televisione, o in streaming su Facebook. Hanno inviato una fotografia, un selfie. E lui, don Giuseppe Corbari parroco a Robbiano in Brianza, le ha stampate a colori, grandi, e le ha poste ciascuna al posto abituale nelle panche. 
(Foto - Matteo Bazzi Ansa)
Sorride il parroco, lasciandosi fotografare. Perché quando ieri ha celebrato Messa non solo i fedeli hanno potuto vederlo, in streaming, ma anche lui vedeva loro. Ma forse soprattutto perché hanno risposto all'appello, hanno fatto le foto, le hanno inviate. Forse per sentirsi meno solo, forse per ricevere e dare un segno tangibile di vicinanza, in questi giorni in cui l'isolamento per la pandemia ci porta a riscoprire i legami sociali, forzatamente a distanza. 
(Foto - Matteo Bazzi Ansa)
Piccoli gesti che diventano un'azione comunitaria. Come il "restare a casa" che tutti in questi giorni stiamo mettendo in atto, ciascuno facendo la sua parte. Solo così, con gesti individuali che diventano azione corale, possiamo pensare di superare le difficoltà di questo tempo che stiamo vivendo. (A.M.B.)
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