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Siamo il paese a maggior rischio idrogeologico d'Europa

Si sveglia Milano e il peggio è già successo. In nemmeno mezz’ora all’alba è piovuta la media di oltre un mese intero. Si allagano strade, sottopassaggi con le auto che restano incastrate, e cantine e negozi. Alle 7 del mattino esonda il Seveso, che in venti minuti si fa grande superando i tre metri di soglia d’allarme e per due ore resta vagabondo fuori dagli argini in giro per la città. Il maltempo eccezionale rimanda Milano sott’acqua, dopo l’ultima piena di due mesi fa. Era successo a Palermo nelle ultime settimane, poi a Biella. Tanta pioggia, troppa, concentrata in manciate di minuti. Ieri, a Milano. Dove da un lato c’è la prepotenza di un temporale che in poco tempo scarica oltre 70 millimetri di acqua.
Dall’altra c’è la rabbia di una città, già provata dalla crisi da lockdown, che da tempo attende la soluzione «ai danni del Seveso che esonda da ormai oltre mezzo secolo». Ma si dovrà attendere fino al 2023 per vedere completato il progetto complessivo anti Seveso. Intanto i milanesi sono stati buttati giù dal letto con l’acqua nelle cantine e nei negozi. A Niguarda e Prato Centenaro, ma anche nel più centrale quartiere Isola, dove fino a sera i cittadini hanno spazzato acqua con scope e stivaloni di gomma e dove il blackout ha lasciato la gente al buio anche per sette ore. I vigili del fuoco sono intervenuti oltre 200 volte. Disagi anche a Brescia, Cremona e Como. Ma anche nel resto d’Italia. Nel Bolognese sono stati vari i disagi per alberi caduti. A Firenze nel pomeriggio un sottotetto in muratura si è staccato e ha colpito una passante di 50 anni, ferendola lievemente