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L'edicola di San Francesco, quello che i giornali dicono di Lui

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

L'EDICOLA DI OGGI 4 APRILE 2014

Il Giornale - Zeffirelli giovane a 90 anni «Francesco mi fa sognare»
Mi attrasse la sua decisione di scegliere il nome di Francesco per il suo Pontificato. Perché? Mi chiesi sorpreso. Quali indicazioni volle darci con la scelta di questo Santo?. Da allora, attraversai un periodo di creatività, che la bella anima di San Francesco aveva ridestato in me. Francesco è il santo sicuro che Dio mette sulla nostra strada per soccorrerci. Forse dovevo fare il prete»... Scherza l'artista, che «con l'aiuto di questo spirito bello che circola, col Papa», ha allestito all'Arena di Verona il Don Giovanni di Mozart. «Sono rimasto un ragazzo che fa ancora cazzate, però», smorza l'aria solenne. Su ogni mobile, s'affollano foto in cornici d'argento: Maria Callas, Sofia Loren,Toscanini, la Regina d'Inghilterra, sua amica personale, che lo insignì del titolo di Sir, dopo che Romeo e Giulietta (1969), illustrò Shakespeare meglio di mille trattati. «Essere amici di queste persone, richiede due palle così!», nota il Maestro, mentre i due figli adottivi, Pippo e Ciano, ascoltano in silenzio. «Ho gli inglesi nel sangue», racconta Zeffirelli, il cui Jane Eyre , tratto dal romanzo di Charlotte Bronte, l'altro giorno su Rete 4, è stato visto da più di 1 milione di spettatori. «Durante la guerra, fuggendo dai fascisti m'imbattei nell'esercito scozzese. E con le guardie scozzesi ho trascorso i mesi tragici e meravigliosi che hanno preceduto la liberazione di Firenze. Ero il loro jolly: li aiutai ad arrivare da Firenze a Roma.

Avvenire - Frate Minimo, percorse le periferie aiutando i poveri e gli infermi
Aanche un frate calabrese tra i nuovi santi. Si tratta di Nicola Saggio, originario di Longobardi, paese della costa tirrenica cosentina, e morto a Roma il 3 febbraio 1709. Seguace del carisma di san Francesco di Paola, Nicola è il primo frate minimo a completare il percorso verso la gloria degli altari dopo il fondatore dell'Ordine, che venne canonizzato nel 1519. Ad accomunare le due figure, c'è il profondo spirito di umiltà che li spingeva a un'intensa vita di preghiera e penitenza, scandita dal quarto voto della famiglia religiosa minima che prevede proprio una vita quaresimale. Giovanni Battista Clemente era nato nel 1650 da una famiglia di contadini ed era diventato fra Nicola solo a vent'anni, dopo aver vinto le resistenze dei genitori. In convento si dedicò sempre ai lavori più umili. Visse nella comunità minima di Paola, poi trascorse un primo periodo aRoma, prima di essere richiamato in Calabria: operò a Montalto, Cosenza, Spezzano Sila e Paterno. Prima di tornare nella Capitale, dove la sua popolarità si diffuse anche tra numerosi regnanti europei, profetizzò la sua morte.

Venerdì di repubblica - Ormai per salvare francesco d'assisi siamo alla questua 2.0
La tradizione si evolve, per restare al passo coi tempi, e l'elemosina 2.0 ha un nome anglosassone, crowdfunding . Fratello Stefano, parlando della cella del santo patrono d'Italia, nella chiesa di San Francesco a Ripa, a Trastevere, la spiega così: «La casa romana di Francesco è una piccola stanza dove viveva e assisteva i lebbrosi, quando veniva a incontrare il papa. Oggi questo santuario ha bisogno di un restauro, deve essere riportato a com'era otto secoli fa». Ma il restauro costa, e parecchio, così i frati hanno pensato di afdarsi a questa forma di finanziamento dal basso (dall'inglese crowd , folla, e funding , finanziamento), dove è internet a fare incontrare il progetto e i suoi sostenitori: «Come i frati di un tempo, abbiamo deciso di tendere la mano, di andare alla questua. Come frati del Duemila, però, ci siamo afdati a Kickstarter, una delle piattaforme più conosciute di crowdfunding , in modo che ciascuno possa dare il proprio contributo». I francescani hanno fatto i conti: servono 125 mila euro. Se tutto andrà bene, cinque mesi di lavori e apertura gratuita al pubblico il prossimo 4 ottobre. Afdarsi a Kickstarter comporta un rischio, perché la filosofia della piattaforma web è drastica: o tutto o niente. Significa che non verrà elargito neppure un euro, nel caso in cui entro la data di scadenza, il 10 aprile, non venga raggiunta la quota prevista. La raccolta fondi è partita al rallentatore, ma i frati sono ottimisti. Più del 50 per cento dei progetti presentati su Kickstarter hanno ottenuto i contributi sperati. Su internet il disastro è mostrato nei dettagli: «Tutti gli intonaci» spiega una restauratrice, «sono anneriti, lesionati e fratturati in più punti, alcune porzioni si sono distaccate, il soffitto ligneo a cassettoni è completamente tarlato...». I nomi di coloro che sosterranno il restauro verranno impressi su un pannello davanti all'ingresso della cella e tutti riceveranno un certificato di donazione, oltre a gadget come foto, tazze, maglie. Anche Liliana Cavani e Franco Zefrelli, autori di due film sulla vita del santo, hanno partecipato all'appello per salvare la casa, «simbolo di fratellanza, tolleranza e amore della natura».

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