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Inghilterra: Scuole chiuse per le vacanze. E i bambini poveri non mangiano

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Per la maggior parte dei bambini le vacanze scolastiche sono un’occasione di svago e di scoperta. Qualcuno riposa, altri fanno viaggi con i genitori, certi seguono corsi e laboratori. Ma in Gran Bretagna aumenta sempre di più il numero dei bambini per i quali i periodi in cui non c’è la scuola coincidono con il momento della fame. Nel senso che il numero che ragazzini che fanno pranzi regolari solo quando frequentano le lezioni, grazie ai pasti gratuiti forniti dal governo ai figli delle famiglie in difficoltà, è ormai altissimo.


Emergenza nazionale

L’allarme arriva dall’Unione nazionale degli insegnanti, ma è confermato dallo Chiesa. E dall’aumento delle richieste alle banche del cibo. Un fenomeno che era già stato segnalato la scorsa estate e continua ad aumentare. Secondo il Trussell Trust Foodbank Network, che si occupa di fornire alimenti alle famiglie in difficoltà, oltre il 13 per cento dei bambini inglesi è rientrato a scuola dimagrito dopo le scorse vacanze estive. Sei settimane senza i pasti gratuiti forniti dalla scuola, hanno determinato il dimagrimento e l’impoverimento della salute fisica e mentale dei piccoli. Colpa della crisi, delle difficoltà economiche, del taglio dei benefit, del fatto che i genitori spesso hanno tanti lavori flessibili (qualche ora là, qualche ora qua) non pagati in modo adeguato: arrivare a fine mese diventa complicato.



La quaresima dei poveri

Secondo la ricerca del Trussell Trust Foodbank Network il numero delle famiglie che faticano ad assicurare tre pasti al giorno ai figli è ancora più alto,vicino al 19 per cento, mentre il 39 per cento dei professori confessa di essere convinto che servirebbero club estivi con pranzo compreso per venire incontro ai bisogni delle famiglie più in difficoltà. Una richiesta, ribadita in questi giorni dall’Unione nazionale degli insegnanti. Giunti alla fine delle vacanze di Pasqua, che in Gran Bretagna durano due settimane, maestri e professori si preoccupano di come i ragazzi arriveranno oggi in aula. Nei giorni scorsi, al termine di un convegno, hanno lanciato la proposta che venga rivisto lo schema di intervento per i periodi in cui la scuola è chiusa, inserendo anche la distribuzione di pasti per i bambini che normalmente ricevono quelli gratuiti della scuola. Nella sola Londra, durante le vacanze pasquali, il numero delle richieste di alimenti alle Banche del cibo è aumentato del 21 per cento. Al loro allarme ha fatto eco in queste ore anche quello della Chiesa del Galles, che ha annunciato di aver dovuto distribuire pasti ai bambini in diverse comunità perché altrimenti sarebbero rimasti a digiuno durante il periodo delle vacanze.



E il governo lancia la prima colazione a scuola

In assenza di un’organizzazione pubblica, il volontariato deve mettersi in gioco, ma non arriva ovunque e spesso è più difficile assecondare i bisogni nelle grandi città che nelle comunità minori, dove il principio della solidarietà risulta più efficace. Non che il governo non stia facendo nulla. Di fronte a queste contestazioni, infatti, il ministero dell’istruzione ha annunciato di aver collocato a bilancio dieci milioni di sterline per aumentare il prescuola con colazione annessa, dedicato ai bambini che vengono dalle famiglie svantaggiate. Un modo per iniziare meglio la giornata per i piccoli, che riguarderà dal prossimo settembre almeno 1600 scuole in tutto il paese. (Caterina Belloni - Corriere della Sera)

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