Le visite dei pontefici
ore 9 "Il lavoro non è necessario solo per l'economia, ma per la persona umana, per la sua dignità, per la sua cittadinanza e per l'inclusione sociale". Con questo messaggio alla folla radunata in Piazzetta Reale a Torino, Papa Francesco ha salutato tutti rivolgendosi in primo luogo a "lavoratori, imprenditori, autorità, giovani e famiglie presenti a questo incontro" e ha ringraziato i presenti "per i vostri interventi, da cui emerge il senso di responsabilità di fronte ai problemi causati dalla crisi economica, e per aver testimoniato che la fede nel Signore e l'unità della famiglia vi sono di grande aiuto e sostegno. La mia visita a Torino inizia con voi. E anzitutto esprimo la mia vicinanza ai giovani disoccupati, alle persone in cassa-integrazione o precarie; ma anche agli imprenditori, agli artigiani e a tutti i lavoratori dei vari settori, soprattutto a quelli che fanno più fatica ad andare avanti".
Il Papa ha fatto ancora un richiamo contro la corruzione. "No alle collusioni mafiose, alle truffe, alle tangenti". "Siamo chiamati a ribadire il no a un'economia dello scarto", "no all'idolatria del denaro", "no alla corruzione", "no all'inequità che genera violenza". E sugli immigrati: "Fa piangere vedere lo spettacolo di questi giorni in cui esseri umani vengono trattati come merce".
Poco prima per i saluti erano intervenuti un'operai che si è rallegrata con il Pontefice per le sue numerose parole a favore del lavoro femminile, e un lavoratore che ha detto "Non sempre porto la croce con il sorriso. Preghi per me".
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