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Il Papa in Sri Lanka dal 13 al 15 gennaio, poi nelle Filippine

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Mancava solo la data, ed è giunta per bocca del cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo: papa Francesco visiterà lo Sri Lanka dal 13 al 15 gennaio prossimo, nel quadro di un viaggio in Asia (il secondo dopo quello in Corea del Sud dal 14 al 18 agosto prossimi) che lo porterà anche nelle Filippine (arcivescovo di Manila è il giovane cardinale Luis Antonio Tagle per il quale Papa Francesco ha avuto anche di recente parole di stima).

Era stato lo stesso Jorge Mario Bergoglio a confermare l’intenzione di visitare questi due Paesi nel corso della conferenza stampa con i giornalisti presenti sull’aereo che lo ha riportato a Roma dal suo recente viaggio in Terra Santa. “Rispetto all’Asia, ci sono in programma due viaggi”, aveva detto: “Questo in Corea del Sud, per l’incontro dei giovani asiatici, e poi, a gennaio prossimo, un viaggio di due giorni in Sri Lanka e poi nelle Filippine, nella zona che ha subito il tifone”. Lo stesso papa Francesco solo pochi mesi prima, di ritorno dal viaggio in Brasile per la Giornata mondiale della Gioventù la scorsa estate, aveva spiegato: “Ho avuto un invito per andare in Sri Lanka e anche nelle Filippine. Ma in Asia si deve andare. Perché Papa Benedetto non ha avuto tempo di andare in Asia, ed è importante”.

Un comunicato ufficiale della presidenza srilankese, pubblicato oggi sul sito internet del Ministero della Difesa, riporta le parole rilasciate dal cardinale Ranjith nel Paese e sottolinea che all’inizio di quest’anno il Pontefice aveva accettato un invito avanzato dallo stesso porporato, che è stato peraltro negli anni scorsi segretario della Congregazione vaticana per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti. Ricevendo la comunità dello Sri Lanka presente in Italia, in effetti, a febbraio nella basilica di San Pietro, Bergoglio aveva detto: “Ringrazio il cardinale Ranjith per l’invito a visitare lo Sri Lanka. Io accolgo questo invito e credo che il Signore ci darà la grazia!”.

Il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa, puntualizza il comunicato ufficiale della presidenza, “ad agosto scorso ha scritto a papa Francesco estendendo l’invito a visitare lo Sri Lanka”. L’arcidiocesi di Colombo, da parte sua, ha accolto con “gioia” l’annuncio dato dal Papa di ritorno dalla Terra Santa, ricordando, in una nota pubblicata in quei giorni, il viaggio compiuto da Paolo VI nel paese il 4 dicembre 1970 e quello di Giovanni Paolo II il 20 gennaio 1995. “Nel corso della visita ad limina” della conferenza episcopale srilankese, sottolineava poi l’arcidiocesi guidata da Ranjith, “il Papa ha esortato i vescovi dello Sri Lanka a continuare a svolgere il loro ruolo nel lavorare alla riconciliazione tra il governo e la minoranza Tamil del paese che vive in aree dove vi è stato un conflitto”.

I due prossimi viaggi in Asia, in Sud Corea e in Sri Lanka e Filippine, confermano l’interesse di papa Francesco per l’Asia. Quanto ai due “giganti” asiatici, Cina e Giappone, non vi è alcun progetto ufficiale di viaggio papale, ma la Santa Sede è tradizionalmente interessata a migliorare i rapporti con la Cina, interesse rafforzato dalla presenza, sul soglio di Pietro, di un confratello di quel gesuita Matteo Ricci che si recò missionario in Cina nel Cinquecento; il presidente della conferenza episcopale del Giappone, monsignor Peter Takeo Okada, arcivescovo di Tokyo, da parte sua, ricordando che il premier giapponese Shinzo Abe, recentemente ricevuto dal Papa in Vaticano, lo ha invitato a visitare il paese del Sol Levante, ha espresso – lo ha riferito Asianews – l’”onesto desiderio” di vedere il Papa in Giappone. Paese nel quale, peraltro, lo stesso Bergoglio si sarebbe voluto recare missionario in gioventù, e dove missionari erano stati, nel corso degli anni, ben due gesuiti divenuti poi prepositi generali della Compagnia di Gesù, Pedro Arrupe e l’attuale superiore Adolfo Nicolas.(Vatican Insider)

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