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Grecia, disoccupazione oltre il 25% Ue: 4 mln di posti di lavoro in fumo

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Per contrastare l'emergenza disoccupazione, (4 milioni di posti persi nell'Eurozona in 4 anni) bisogna riformare il mercato del lavoro. Prima però occorre arginare la crisi del debito, per cui è pronto un piano-anti spread. Questa la ricetta della Bce contenuta nell'ultimo rapporto di Francoforte.

DISOCCUPATI - Tra l'inizio della crisi economica e finanziaria nel 2008 e il primo trimestre del 2012 il numero di posti di lavoro nell'area dell'euro si è ridotto di oltre 4 milioni di unità. L'occupazione, infatti, è diminuita del 2,8% rispetto al livello massimo del primo trimestre del 2008. È quanto si legge nel bollettino della Bce. Dal primo trimestre del 2008 al primo trimestre del 2010, rileva l'Istituto di Francoforte, il tasso di occupazione è sceso di 1,7 punti percentuali, al 64,2%. Nonostante la gravità della crisi, osserva la Bce, «l'adeguamento dell'occupazione è stato relativamente contenuto a livello aggregato». Nelle fase iniziali della crisi, spiega l'Istituto di Francoforte, «le imprese hanno mostrato una netta preferenza per forme di flessibilità interna, come la riduzione degli straordinari e il ricorso agli accordi di lavoro a orario ridotto, contribuendo a mitigare la correzione dei livelli occupazionali (misurata in unità).

RIFORMA LAVORO - Per aumentare la competitività dei Paesi dell'Eurozona più colpiti dalla crisi, occorrono però «riforme incisive dei mercati del lavoro e dei beni e servizi» scrive ancora la Bce registrando i «progressi rimarchevoli nella correzione del costo del lavoro» e dell'andamento delle partite correnti. Le riforme strutturali sono infatti altrettanto essenziali del risanamento dei conti pubblici e delle misure tese a migliorare il funzionamento del settore finanziario».

SPREAD - Proprio per quanto riguarda la crisi del debito il consiglio Bce «è pronto» a partire con gli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà sugli spread, «sempre che le condizioni imposte dai programmi siano integralmente rispettate». E già il solo annuncio dell'esistenza di questo strumento ha prodotto effetti positivi. Fra fine agosto e inizio ottobre la Grecia ha riportato il calo maggiore dello spread, pari a oltre 400 punti base. Inoltre «anche l'Italia e la Spagna hanno registrato riduzioni significative, superiori a 100 punti base».(Corriere)

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