Le visite dei pontefici
Critico verso il consumismo Usa ma innamorato della libertà
su cui poggiano gli Stati Uniti, Karol Wojtyla è stato il primo
Papa ad essere ricevuto alla Casa Bianca (6 ottobre 1979) dal
presidente Jimmy Carter. «Non viene come straniero, viene come
campione della libertà e della speranza umana», disse allora il gesuita
padre Giovanni Giorgianni, inviato della Radio Vaticana.
I temi trattati: ancora una volta pace, giustizia e disarmo.
Risale al giugno 1982 il primo incontro “de visu” con Reagan
e certamente uno dei temi trattati fu il sostegno all'organizzazione
polacca Solidarnosc. George W. Bush visitò Wojtyla tre
volte: nel luglio 2001 a Castel Gandolfo, nel maggio 2002 e
nel giugno 2004 in Vaticano; in quest'ultima occasione Bush
fi glio consegnò al Papa l'onorifi cenza civile Usa più alta, la
Medaglia della Libertà ma Wojtyla rispose con una dichiarazione
molto dura nei confronti della campagna militare Usa in
Iraq e ciò diede non pochi grattacapi alla Casa Bianca.
Con Giovanni Paolo II si arriva ad un aggiornamento ulteriore
del magistero, che tuttavia non eguaglia la nettezza di papa
Roncalli: si ripudia la “guerra santa” ma si ribadisce la dottrina
della “guerra giusta” e si ammette il “diritto/dovere all'ingerenza
umanitaria”. E, su un piano più generale, Wojtyla proclama
che la pace deriva da una tutela dei diritti umani di cui spetta
al papato fi ssare non solo le ultime “radici morali” ma anche
elementi decisivi per la loro ricezione nelle legislazioni civili.
Tuttavia, nonostante rilevanti novità in direzione della “delegittimazione
religiosa dei confl itti”, non pare ancora del tutto superato
l'antico schema della cultura cattolica intransigente: la
Chiesa, sebbene non pretenda più “un potere direttivo sulla società”
come garanzia di una pacifi ca convivenza civile, ribadisce
però “il ruolo paradigmatico del cattolicesimo romano nell'edifi cazione
di un mondo pacifico”.
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