attualita

Giovanni Paolo II e gli USA

GIACOMO GALEAZZI
Pubblicato il 30-11--0001



Critico verso il consumismo Usa ma innamorato della libertà su cui poggiano gli Stati Uniti, Karol Wojtyla è stato il primo Papa ad essere ricevuto alla Casa Bianca (6 ottobre 1979) dal presidente Jimmy Carter. «Non viene come straniero, viene come campione della libertà e della speranza umana», disse allora il gesuita padre Giovanni Giorgianni, inviato della Radio Vaticana. I temi trattati: ancora una volta pace, giustizia e disarmo. Risale al giugno 1982 il primo incontro “de visu” con Reagan e certamente uno dei temi trattati fu il sostegno all'organizzazione polacca Solidarnosc. George W. Bush visitò Wojtyla tre volte: nel luglio 2001 a Castel Gandolfo, nel maggio 2002 e nel giugno 2004 in Vaticano; in quest'ultima occasione Bush fi glio consegnò al Papa l'onorifi cenza civile Usa più alta, la Medaglia della Libertà ma Wojtyla rispose con una dichiarazione molto dura nei confronti della campagna militare Usa in Iraq e ciò diede non pochi grattacapi alla Casa Bianca. Con Giovanni Paolo II si arriva ad un aggiornamento ulteriore del magistero, che tuttavia non eguaglia la nettezza di papa Roncalli: si ripudia la “guerra santa” ma si ribadisce la dottrina della “guerra giusta” e si ammette il “diritto/dovere all'ingerenza umanitaria”. E, su un piano più generale, Wojtyla proclama che la pace deriva da una tutela dei diritti umani di cui spetta al papato fi ssare non solo le ultime “radici morali” ma anche elementi decisivi per la loro ricezione nelle legislazioni civili. Tuttavia, nonostante rilevanti novità in direzione della “delegittimazione religiosa dei confl itti”, non pare ancora del tutto superato l'antico schema della cultura cattolica intransigente: la Chiesa, sebbene non pretenda più “un potere direttivo sulla società” come garanzia di una pacifi ca convivenza civile, ribadisce però “il ruolo paradigmatico del cattolicesimo romano nell'edifi cazione di un mondo pacifico”.

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