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Francesco: pace per la Libia, grato per la liberazione di padre Maccalli

Marco Guerra Vatican News
Pubblicato il 18-10-2020

Al termine dell'Angelus Francesco esprime grande gioia e gratitudine a Dio per la liberazione di padre Pierluigi Macalli 

Al termine della preghiera mariana dell'Angelus Francesco esprime grande gioia e gratitudine a Dio per la liberazione di padre Pierluigi Macalli, il missionario del cremasco, rapito in Niger il 17 settembre del 2018 e liberato l’8 ottobre scorso, dopo due anni di prigionia nelle mani dei militanti jihadisti insieme ad altre ostaggi.

 

Desidero ringraziare Dio per la tanto attesa liberazione del padre Pierluigi Macalli - lo salutiamo con questo applauso – che era stato rapito due anni fa in Niger. Ci rallegriamo anche perché con lui sono stati liberati altri tre ostaggi. Continuiamo a pregare per i missionari e i cateschisti e anche per quanti sono perseguitati o vengono rapiti in varie parti del mondo.

 

Gli appelli per la Libia

Il Papa ha quindi rivolto il suo pensiero alla drammatica crisi libica, pregando per il buon esisto dei colloqui internazionali per la pace e inviando un incoraggiamento ai pescatori italiani trattenuti nel Paese nordafricano:

 

Desidero rivolgere una parola di incoraggiamento e sostegno ai pescatori, fermati da più di un mese in Libia e ai loro famigliari. Affidandosi a Maria, stella del mare, mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari. Prego anche per i diversi colloqui in corso a livello internazionale, affinché siano rilevanti per il futuro della Libia. Fratelli e sorelle, è giunta l’ora di fermare ogni forma di ostilità favorendo il dialogo che porti alla pace, alla stabilità e all’unità del Paese. Preghiamo insieme per i pescatori e per la Libia, in silenzio.

 

Giornata missionaria

In precedenza, Francesco aveva ricordato la celebrazione della Giornata missionaria mondiale, sottolineando il prezioso lavoro di evangelizzazione svolto da laici e consacrati:

 

Oggi celebriamo la Giornata missionaria Mondiale che ha per tema: “Eccomi, manda me! Tessitori di fraternità”. È bella questa parola “tessitori”. Ogni cristiano è chiamato ad essere un tessitore di fraternità. Lo sono, in modo speciale, i missionari e le missionarie - sacerdoti, laici, consacrati – che seminano il Vangelo nel grande campo del mondo. Preghiamo per loro e diamo a loro il nostro sostegno concreto. VATICAN NEWS

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