Francesco: no al saccheggio, condividiamo i beni della Terra
Oltre un mese di orazione e impegno concreto
«La disuguaglianza sociale e il degrado ambientale vanno di pari passo e hanno la stessa radice: quella del peccato di voler possedere, di voler dominare i fratelli e le sorelle, di voler possedere e dominare la natura e lo stesso Dio. Ma questo non è il disegno della creazione ».
Le parole, pronunciate da papa Francesco mercoledì scorso, durante la quarta catechesi sul tema "Guarire il mondo", forniscono una chiave eloquente per comprendere il significato autentico della giornata odierna, dedicata alla preghiera per la cura del Creato. Un concetto ripetuto nel videomessaggio per l'intenzione di preghiera nel mese di settembre, nel quale papa Francesco dice con ancora maggior chiarezza «no al saccheggio dei beni della Terra, sì alla condivisione».
Un appuntamento, quello del 1° settembre, che la Chiesa italiana celebra da quindici anni e che, dal 2015, per volontà del Pontefice, inaugura il "Tempo del Creato". Oltre un mese di orazione e impegno concreto a cui i cattolici di tutto il mondo e i cristiani delle altre confessioni sono chiamati in difesa del pianeta ferito e di ogni sua creatura. Non una "parentesi verde" in omaggio alla moda dominante. Bensì un momento forte per i credenti, profonda- mente radicato nel dettato biblico e nella tradizione ecclesiale. Non a caso, il "Tempo del Creato" termina il 4 ottobre, memoria liturgica di Francesco d' Assisi, profeta dell' ecologia integrale.
Colui che di fronte alla bellezza struggente di "sorella Madre Terra", fu capace di rendere lode al Creatore, esclamando il suo Laudato si'. «Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l' impegno nella società e la pace interiore», scrive quasi ottocento anni dopo il Papa che porta il suo nome, nell' enciclica chiamata appunto Laudato si'. Sono trascorsi cinque anni dalla pubblicazione del testo forse più universalmente noto del magistero bergogliano. Lungi dall' essere datate, le sue parole rivelano tutta la loro potenza profetica alla luce dell' attuale pandemia. Il Covid è la cartina di tornasole della fragilità del paradigma tecnocratico descritto nella Laudato si'. Un sistema in cui «l' essere umano e le cose hanno cessato di darsi amichevolmente la mano - scrive Francesco - , divenendo invece dei contendenti».
Da qui il richiamo dei vescovi italiani, in occasione di questa Giornata mondiale, a cogliere l' opportunità offerta dalla decisione del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale di dedicare l' anno iniziato con il quinto anniversario del 24 maggio scorso all' Enciclica. «Un tempo di grazia, un' esperienza di vero kairòs e un tempo di "giubileo" per la Terra, per l' umanità e per tutte le creature di Dio». «Cominciamo con l' assumere uno sguardo contemplativo, che crea una coscienza attenta, e non superficiale, della complessità in cui siamo e ci rende capaci di penetrare la realtà nella sua profondità - si legge nel messaggio della Cei -. Da esso nasce una nuova consapevolezza di noi stessi, del mondo e della vita sociale e, di conseguenza, si impone la necessità di stili di vita rinnovati, sia quanto alle relazioni tra noi, che nel nostro rapporto con l' ambiente ».
Lo sguardo contemplativo è quello colmo di meraviglia e gratitudine del pellegrino che nell'altro - inteso come natura o essere umano - non vede solo una risorsa da sfruttare. È lo sguardo compassionevole del samaritano. «Possa il Signore "restituirci la vista" per riscoprire che cosa significa essere membri della famiglia umana - ha pregato Francesco nella catechesi del 12 agosto -. E possa questo sguardo tradursi in azioni concrete di compassione e rispetto per ogni persona e di cura e custodia per la nostra casa comune». (Avvenire)
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA