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Economy of Francesco, saluto Card. Turkson

Redazione Economy of Francesco
Pubblicato il 19-11-2020

Eccellenze, illustri professori e organizzatori, cari giovani, Come sapete, questo evento sull'Economia di Francesco, era originariamente previsto per l'inizio di quest'anno; ma il COVID-19 ha reso necessario rinviarlo fino ad ora. Tuttavia, non avete disperato per ciò che è accaduto e continua ad accadere. Piuttosto, avete deciso di costruire una rete globale di giovani leader e portatori di cambiamento nel campo economico, una rete che può "dare un'anima all'economia del futuro". E in risposta alla pandemia, state cercando di aiutare Papa Francesco, la Chiesa e tutto il mondo a uscirne migliori, immaginando e sviluppando un'economia diversa, inclusiva e sostenibile, che possa aiutarci a comportarci come fratelli e sorelle che vivono in una casa comune. Grazie per la vostra speranza e perseveranza.

E così, cari amici, come ricorderete, nel ricevere il Premio Carlo Magno in Vaticano il 6 maggio 2016, Papa Francesco ha detto: “Se vogliamo ripensare la nostra società, dobbiamo creare posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti, soprattutto per i nostri giovani. Fare ciò richiede la ricerca di nuovi modelli economici più inclusivi ed equi, non orientati al servizio di pochi, ma al beneficio della gente e della società come un tutt'uno. Per far ciò bisogna passare da un'economia liquida a un'economia sociale... Ciò comportebbe il passaggio da un'economia orientata al reddito, che trae profitto dalla speculazione e dal prestito a interesse, a un'economia sociale che investe nelle persone, creando posti di lavoro e fornendo formazione."

Non è un caso né una coincidenza che questo evento si svolga ad Assisi, la città di San Francesco d'Assisi, che ha ispirato il nome dell'attuale vescovo di Roma. San Francesco è un esempio di amore universale per tutti i nostri fratelli e sorelle, per tutto il creato. È un'ispirazione di pace e amore sociale, chiave per il nostro mondo diviso e tormentato dai conflitti, e un'ispirazione per l'apertura e l'austerità, cruciali per l'attuale cultura consumistica e usa e getta. Ispirati da san Francesco, avete tracciato la rotta per un cambiamento radicale, concependo l'economia e l'attività imprenditoriale come “una vocazione nobile, diretta a produrre ricchezza e migliorare il mondo”.

Tuttavia, la domanda è, che tipo di ricchezza è necessaria per guarire e migliorare il mondo? Al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, la cui guida mi è stata affidata da Papa Francesco, lavoriamo instancabilmente per sostenere la creazione di buone aziende, buoni posti di lavoro e buona ricchezza. Come ha sottolineato san Giovanni Paolo II, “lo scopo di un'impresa non è semplicemente quello di realizzare un profitto, ma è da ricercarsi nella sua stessa esistenza come comunità di persone”. Infatti, l'etimologia delle parole “compagnia” e “compagni” - cum (con) e panis (pane) - si riferisce allo “spezzare il pane insieme”. E l'etimologia della parola “corporazione” - dal latino corpus (corpo) - suggerisce un gruppo di persone “unite come un corpo unico”. Tuttavia, per essere effettivamente uniti, i lavoratori devono avere voce in capitolo nella comunità. Ecco perché la parola “unione”, specialmente in riferimento ai sindacati, rappresenta una componente così importante dei diritti dei lavoratori. Tuttavia, brave persone e buone compagnie che generano buoni posti di lavoro non sono sufficienti per qualificare un'attività economica come buona. Dobbiamo anche produrre “beni buoni”, cioè beni che servono veramente le persone e rispettano l'ambiente. È tutto questo processo che ha il potere di generare una "buona ricchezza", che va oltre il mero profitto materiale, che promuove lo sviluppo umano integrale mentre ci prendiamo cura della nostra casa comune.

Come tutti sappiamo, e come ha più volte sottolineato Papa Francesco, “il mercato, da solo, non può risolvere ogni problema”, figuriamoci quindi risanare l'economia. Questo è un "dogma della fede neoliberista" che non ci porta da nessuna parte. Buone attività che generano una buona ricchezza devono provenire dalle persone e dal governo delle persone. In effetti, l'economia deve servire le persone, non il contrario, e dovrebbe farlo curando ciò che ferisce le persone, ovvero disuguaglianza, corruzione, individualismo e tutti i tipi di malattie sociali legate alla creazione di ricchezza "non così buona". Ispirati da San Francesco d'Assisi, con lo sguardo fisso su Gesù (cfr. Eb 12,2), e sotto la guida di Papa Francesco, voi, giovani di fede e di buona volontà, potete dispiegare una nobile espressione di amore, di amore sociale, generando una nuova economia che può portare buona ricchezza.

Parafrasando una preghiera di San Francesco, vorrei concludere ringraziandovi per aver portato luce nel nostro mondo oscuro, per aver portato amore in questi tempi di indifferenza, per portare speranza a molti di noi che sono disperati e per aver portato la fede in un un'economia diversa che possa servire un mondo inclusivo e sostenibile. Vi auguro un incontro fruttuoso, e dal nostro Dicastero ne attendiamo con ansia il risultato. Dio vi benedica.

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