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ECCO SANTA MARTA, LO 'SCRIGNO' DOVE PAPA FRANCESCO VIVE E CELEBRA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

A volte i vincoli architettonici diventano delle opportunità. Così è stato per la cappella di Casa Santa Marta, il piccolo luogo di preghiera attiguo alla residenza finita di costruire nel 1996 per accogliere i cardinali del conclave e ora divenuta residenza permanente di Francesco.

La piccola cappella è diventata ormai uno dei luoghi di culto più ambiti della terra, perché quasi ogni mattina vi svolge un’intima e coinvolgente celebrazione della messa presieduta da Francesco alla presenza di 50, massimo 70, ospiti scelti.

Ricavata in uno spazio tra la Casa e le Mura Leonine, la pianta della cappella è stata ritagliata in uno spazio triangolare. Perciò Louis Astorino, l’architetto di Pittsburgh (Stati Uniti) che l’ha progettata, ha giocato tutto il disegno sulla forma triangolare, simbolo della Santissima Trinità.

La cappella, infatti, è dedicata allo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità che tiene unite le altre. Nella tradizione teologica, il triangolo simboleggia geometricamente le tre figure della Trinità, Padre, Figlio e Spirito santo, unite in un’unica persona, Dio.

Triangolare è il soffitto della cappella così come l’abside, occupato da un grande crocifisso. In alto c’è un colomba, anch’essa simbolo dello Spirito Santo e una scritta che invoca la discesa dello Spirito: “Vieni Spirito Santo e riempi il cuore dei tuoi fedeli”.

Un motivo a triangoli gialli e bianchi (i colori della bandiera del Vaticano) attraversa anche tutto il pavimento. Triangolari sono anche i sostegni in marmo dell’altare. Mentre i pilastri che sorreggono la navata sono esagonali, cioè l’unione di due triangoli.

Un’ampia vetrata laterale, policroma, lascia intravedere le mura perimetrali che racchiudono la Città del Vaticano. Sulla sinistra c’è una tenera statua in bronzo della Madonna con il bambino, appesa alla parete. Poco distante l’ambone in marmo (da cui si proclama la Parola di Dio e da cui il Papa tiene l’omelia) che di fronte ha un’icona della Madonna. Il tabernacolo, dalla parte opposta, è di gusto moderno.

Il seggio per il celebrante e i banchi sono in legno. In tutto ci sono un centinaio di posti, al massimo. Nella cappella c’è anche un piccolo organo donato nel 1997 dai Cavalieri di Colombo a Giovanni Paolo II.

Lo stile dell’ambiente è sobrio e moderato. Le suore che si occupano della Casa curano anche alcune piante e qualche fiore che abbellisce la cappella.

Prima era utilizzata solo per le celebrazioni della comunità dei religiosi e dei dipendenti laici che gestiscono la casa e per qualche messa per gli ospiti. Ora, invece, è utilizzata tutti i giorni dal Pontefice. Non solo per la celebrazione al mattino, ma, se capita, anche per le preghiere in altri momenti del giorno e per la meditazione la sera. Perciò ormai è conosciuta in tutto il mondo ed è stata molto fotografata, anche se il Papa raccomanda che la messa del mattino resti un momento prevalentemente privato e personale tra lui e i suoi ospiti.

Proprio la struttura triangolare, la luce non troppo forte e i colori caldi fanno della cappella di Casa Santa Marta un luogo molto accogliente e raccolto che facilita la riflessione e la preghiera. Inizialmente gli invitati alla messa del Papa erano ogni giorno oltre 70.

Ora, per non affaticare troppo il Santo Padre con i saluti finali e non perdere troppo tempo, si è cercato di ridurre a una cinquantina di persone. Le richieste sono sempre selezionate, d’intesa con il Papa, da monsignor Tino Scotti, sacerdote bergamasco della Segreteria di Stato. Al termine della messa, papa Bergoglio, tolti i paramenti sacri, si siede sempre in ultima fila a pregare con i presenti.  Ignazio Ingrao - www.ilmiopapa.it

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